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Conti di nuovo al timone di Sanremo? "Ci sto pensando"

VERONA. Deve ancora decidere sulla conduzione del prossimo festival Sanremo, ma di una cosa Carlo Conti è certo: la sua immutata fedeltà alla Rai, con cui quest'anno festeggia le nozze di perla.

Trent'anni in Rai sono una vita e «quando il matrimonio funziona, ci si trova bene, perchè cambiare? Ho la possibilità talvolta di fare programmi che propongo e di essere comunque a capo dei miei progetti. I risultati ci sono, quindi con il sorriso continuo a pedalare».

«Mi piacerebbe fare una rubrica - confida - dentro Linea Blu, visto il mio amore per il mare, per la pesca e le immersioni».

Per ora, quello del Festival di Sanremo è un pensiero lontano: «L'azienda me l'ha chiesto, sto riflettendo. È andata talmente tanto bene, l'ultima edizione, che credo sia difficile ripetersi. Il mio punto di vista è di rifiutare, il punto di vista dell'azienda invece è di farmelo rifare».

Parlando della Rai, Conti rileva che è «un'azienda fortissima e può sicuramente essere più forte, avere ancora più centralità. Qualsiasi cosa si può migliorare. È una delle migliori televisioni pubbliche in Europa». Conti confida che, però, in Rai «c'è troppa burocrazia. Si potrebbero snellire - auspica - certe procedure, ma alcune sono obbligate. Ci sono infatti vincoli, tetti, legati al fatto dell'essere un'azienda pubblica. Forse ci sono troppe reti».

La musica rimane «sempre il primo grande amore» per Conti.

Parlando di tv, Conti osserva che «siamo in una fase in cui, più di inventare cose nuove, ci si racconta e si ripropone, anche talvolta con idee passate, ma sempre con un sapore nuovo. La televisione è cambiata tantissimo, soprattutto negli ultimi cinque-sei anni. C'è un programma - ricorda Conti - come 'Ieri e oggi' che era un modo di fare interviste a due personaggi, raccontando la loro carriera. Ecco, un'idea come questa potrebbe ancora avere uno spazio oggi, è un po' quello che facevo all'interno de 'I migliori anni', interviste in cui sfruttavo il repertorio e rientravo in studio facendo delle chiacchierate».

Conti intravede anche suoi possibili successori: «Cattelan di X-Factor, Federico Russo di The Voice, poi ci sono alcuni più che consolidati, come Nicola Savino, che è già la generazione successiva, ma una realtà. La radio rimane un passaggio molto importante per questa professione: quando i ragazzi mi chiedono un consiglio - conclude - rispondo che è bene partire dalla radio, perchè è il primo passaggio in cui si impara a trovare il ritmo, a trovare la forza e l'immediatezza».

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