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Indagato per truffa, presidente di Ance Sicilia si sospende dalla carica

PALERMO.  «Al di là di quanto previsto dallo Statuto e dal codice etico dell'Ance riguardo al reato per il quale ho subito una condanna di primo grado, ho deciso di autosospendermi dalla carica di presidente regionale dell'Ance Sicilia». Lo ha reso noto Salvo Ferlito, dopo che la Procura di Catania ha chiesto il suo rinvio a giudizio per truffa con l'aggravante di avere agevolato l'associazione mafiosa «Ciò in quanto - aggiunge Ferlito - la eticità delle mie azioni e delle mie scelte va oltre le previsioni statutarie e del codice etico e si è sempre basata su una convinta adesione ai più elevati standard di comportamento etico e sulla prevalenza degli interessi dell'Associazione».

«Ho ritenuto la decisione indispensabile - prosegue - sia per favorire una serena verifica dei fatti da parte degli organi interni di vigilanza sulle cariche del sistema associativo Ance, sia per poter condurre al meglio la mia difesa personale nei prossimi gradi di giudizio in attesa di pervenire ad una conclusione che, ne sono fermamente convinto, attesterà la mia totale estraneità».

«Un percorso che, nell'interesse collettivo di portare imparzialmente alla verità - conclude Ferlito - ha bisogno di essere scevro da condizionamenti ed eventuali strumentalizzazioni, e che non dovrà in alcun modo rallentare l'azione di impegno e legalità da tempo intrapresa a testa alta dall'Associazione regionale, in prima linea a sostegno e difesa delle imprese associate che operano nel nostro territorio».

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