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Scoperto il nuovo "nonno" dell'uomo: è un ominide vissuto oltre 3 milioni di anni fa

Alcuni resti della mandibola

ROMA. La più celebre antenata dell'uomo, Lucy, era tutt'altro che sola: dopo la recente scoperta dell'australopiteco chiamato Little foot, il 'ritratto di famiglia' dei nostri progenitori si arricchisce con una nuova specie chiamata Australopithecus deyiremeda. Lo ha scoperto Yohannes Haile-Selassie, del Museo di Storia naturale di Cleveland, che lo ha descritto su Nature. L'ominide viveva, come Lucy, nell'attuale regione degli Afar, in Etiopia, all'incirca 3,5 milioni di anni fa, ossia nello stesso periodo nel quale è vissuta Lucy.

''E' una nuova conferma conferma che la specie di Lucy, Australopithecus afarensis, non è l'unica potenziale antenata dell'uomo, tra le molte che popolavano la regione di Afar nel Pliocene'', ha spiegato Haile-Selassie. ''Prove fossili dal sito di Woranso-Mille mostrano chiaramente - ha aggiunto - che ci sono stati almeno due, se non tre, possibili progenitori umani che vivevano nello stesso momento e tutti vicini tra loro''.

Scoperta nel 1974, Lucy è stata considerata a lungo l'ominide da cui si sarebbe evoluta la specie Homo, ma i recenti ritrovamenti di nuove specie di Austrolopiteci mettono ormai in discussione questa teoria. La famiglia dei possibili 'nonni' dell'uomo continua infatti ad allargarsi.

La nuova specie, di cui sono stati individuati i fossili di denti e mandibola, è stata chiamata Australopithecus deyiremeda, dal linguaggio utilizzato in questa regione e sta a significare 'il parente più vicino'. Il nuovo ominide 'abitava'infatti a soli 35 chilometri da sito in cui viveva Lucy.

"Credo che sia giunto il momento - ha rilevato il ricercatore - di guardare con mente aperta alle prime fasi della nostra evoluzione, esaminando attentamente i fossili attualmente disponibili e senza respingere i fossili che non si inquadrano con le vecchie ipotesi".

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