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Quando l'abito svela chi siamo: tutte le regole per vestirsi bene

ROMA. State per uscire con nuovo paio di occhiali da sole, una maxi borsa griffata, gonna troppo trendy e tanti colori, abbinati a dettagli supermodaioli e vi sentite super-cool? Pensateci bene, perchè esistono dei codici di abbigliamento che rivelano molto della personalità di chi si ha di fronte. A svelare le regole del look è un'indagine condotta per conto della Cotton Usa, dalla dottoressa Maria Beatrice

Toro, esperta psicologa cognitiva, docente Universitaria e autrice di numerosi libri. "Abbiamo affidato alla dottoressa l'incarico di capire come vengono decodificati look e accessori da parte di donne di livello sociale e culturale medio-alto per capire quali sono le leve profonde che muovono le loro opinioni e scelte" chiarisce Stephanie Thiers-Ratcliffe, international marketing manager di Cotton Usa, brand che identifica capi di qualità realizzati con cotone americano.

Dopo aver precisato che lo studio è stato condotto su un gruppo "di qualità" di otto donne, di età compresa tra i 25-45 anni, appartenenti a fascia sociale medio-alta, la psicologa chiarisce che: "Avere consapevolezza dei messaggi non verbali che trapelano dai codici di abbigliamento, di fatto una maschera sociale, è fondamentale per sapere cosa stiamo comunicando agli altri". "Al tempo stesso - aggiunge la dottoressa Toro - ci fornisce chiavi di lettura essenziali per capire la personalità di chi ci sta di fronte andando oltre le parole e gli atteggiamenti esplicitati. Si tratta della vestemica, o in altri termini 'dimmi come vesti e ti dirò chi sei'".

"Un look in cui domina la complessità e l'eccesso di sovrapposizioni - spiega la psicologa - come quello citato in apertura, trasmette insicurezza, il classico effetto-corazza che nasconde le proprie fragilità. Invece, la semplicità complessiva degli abbinamenti, intesa come essenzialità e assenza d'inutili fronzoli, è lo stile più amato, che ottiene ampio consenso perché vi si legge l'autenticità della persona e l'affidabilità di chi la manifesta. Solo chi sente un bisogno profondo di apparire a tutti i costi, talvolta inconfessato anche a se stessa, non apprezza la semplicità".

E se la scelta cade su un look chiaramente votato alla comodità, il classico jeans e maglioncino con calze in cotone, cosa ne penseranno gli altri? Secondo lo studio l'effetto complessivo è quello di una donna rilassata, che si accetta completamente, anche se il limite con l'effetto trasandatezza è dietro l'angolo.

Per le donne intervistate indossare un outfit ancora più comodo, come una tuta, per uscire, anche solo per presentarsi dal vicino di casa, ottiene decisa disapprovazione. Anche la comodità deve avere un tocco accurato e chic, se trapela trascuratezza diventa deprimente. Le personalità indipendenti e trascinatrici si rivelano tra tutte quelle più accurate nella scelta dei materiali, sia attraverso l'attenzione ai materiali nuovi e innovativi sia attraverso una decisa preferenza per le fibre naturali e di alta qualità.

L'outfit perfetto, ovvero una guida rapida al ben vestire basata sulla vestemica punta su tre regole: un solo capo protagonista; due colori al massimo (il verde sembra la tonalità più odiata dalle intervistate); tre accessori al massimo, di cui uno caratterizzante, una vera e propria dichiarazione di personalità da portare sempre con sé, come la collana con il proprio nome, un anello di famiglia o un orologio. Insomma, un accessorio-brand. Sono questi i numeri di base per ottenere un sicuro effetto equilibrato, che crea la percezione di persona accessibile, impegnata, affidabile: insomma l'immagine che tutte vorrebbero comunicare durante un appuntamento di lavoro, incontrando la futura suocera o per sentirsi la moglie perfetta.

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