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Crocetta: «Voto di scambio? Restano
zone grigie di collusione, anche all'Ars»

Il presidente della Regione: «Qualche deputato con rapporti poco chiari c’è ancora ma guai a generalizzare. Bisogna azzerare la commissione presieduta da Dina: c’è qualche nome che non mi piace»

PALERMO. «Purtroppo non credo si possa dire che il problema del voto di scambio si limita ai due deputati coinvolti in questa inchiesta. Ci sono ancora delle zone grigie nella politica, anche all’Ars. Ma guai a generalizzare»: nel giorno in cui due parlamentari - Nino Dina e Roberto Clemente - finiscono agli arresti e riesplode l’emergenza corruzione, Rosario Crocetta prova ad allargare il fronte nemico da combattere. E rilancia il tema dell’allontanamento dai partiti di quei politici che al di là di inchieste giudiziarie rientrano in «quella zona grigia di collusioni».

Si aspetta altri scossoni da parte della magistratura?

«Se lo dico, qualcuno tirerà fuori la storiella che la magistratura mi informa... Ma la realtà è che la mia valutazione politica mi induce a pensare che qualche deputato con rapporti poco chiari c’è ancora. In Sicilia è ancora evidente la presenza affaristico-mafiosa in una parte del sistema politico. Non si può fare finta che non sia successo nulla. Intanto bisognerebbe cominciare dalla rivalutazione della composizione della commissione Bilancio, quella presieduta da Nino Dina. Lì dentro qualche altro nome che non mi piace c’è. È arrivato il momento di rifarla da capo».

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