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L'ex cavaliere: "La politica fa male, non voglio che i miei figli scendano in campo"

«Ho conosciuto cosa è la politica e il male che ti porta addosso - ha detto nel corso di una intervista a Radio Capital - escludo che qualcuno dei miei figli possa scendere in politica. La mia famiglia ha già dato e ha dato tanto»

ROMA. Silvio Berlusconi esclude che la figlia Marina o qualche altro componente della sua famiglia possa scendere in campo in nome di quel progetto di unione dei moderati di cui si sta facendo interprete.

«Ho conosciuto cosa è la politica e il male che ti porta addosso - ha detto nel corso di una intervista a Radio Capital - escludo che qualcuno dei miei figli possa scendere in politica. La mia famiglia ha già dato e ha dato tanto».  Silvio Berlusconi sente il «dovere di condurre una crociata di libertà » per fare in modo che «questa situazione antidemocratica che sta vivendo il Paese non continui per tanti altri anni». Lo dice a Radio Capital, dove equipara questo periodo alla sua 'discesa in campò del '94. «Sento dentro di me il dovere, la responsabilità nei confronti dell' Italia di portare avanti questo sogno, questo progetto di unione dei moderati», ha aggiunto Berlusconi.

Riguardo il Milan,  Silvio Berlusconi a Radio Capital ha anche aggiunto che "Non ho mai pensato di vendere il Milan, ho sempre pensato di cercare qualcuno che mi aiutasse in quello sforzo finanziario necessario per riportare il Milan ad essere grande" e ad oggi quel socio non l'ho ancora trovato". "Oggi molte cose sono cambiate nel mondo del calcio - ha aggiunto - sono entrati soggetti molto ricchi ed una famiglia da sola non ce la può fare".

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