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Expo, nuova grana per la Sicilia: spesi 600 mila euro per il personale. Scoppia la polemica

PALERMO. C’è un contratto siglato fra la Regione e l’agenzia di lavoro interinale Manpower, che alla Regione nessuno conosce. E che costerebbe circa seicentomila euro (centomila al mese). Una maxi spesa che il responsabile del padiglione siciliano, Dario Cartabellotta, avrebbe autorizzato per garantire la presenza di personale negli spazi siciliani all’Expo in corso a Milano.
E ora l’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca, chiede per iscritto costi del contratto, motivazioni che lo rendono opportuno, numero e funzioni del personale assunto. Anche se Cartabellotta non ha ancora risposto alle tre note già inviata dall’assessore.Tuttavia l’assessore avrebbe appreso da fonti informali che la spesa che la Regione sta sostenendo per il contratto con Manpower vale fra gli 80 e i 100 mila euro al mese fino alla chiusura dell’Esposizione universale, prevista a ottobre.
Caleca ha acceso i riflettori su tutte le spese extra, cioè quelle che vanno oltre il pagamento a Expo dei tre milioni per occupare il padiglione: è una sorta di bilancio riservato in cui confluiscono i pagamenti delle imprese private, gli incassi frutto dei visitatori e varie altre voci.
L’assessore da due settimane contesta a Cartebellotta la decisione di inaugurare il padiglione malgrado l’evidente impreparazione degli spazi.
Al punto che il dirigente è stato costretto a ripulire con scopa e paletta il padiglione dal fango dopo un violento acquazzone. Scene che potrebbero ripetersi visto che il tetto nel padiglione non è stato montato e a Milano è prevista pioggia per tutti i prossimi giorni. Inoltre anche la connessione internet è ancora assente. Pronte invece le maxi insegne per attirare i visitatori.

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