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Problemi di linguaggio, si può guarire con il... gioco

ROMA. Un bambino su 10 in età prescolare ha un problema di linguaggio, ma con una diagnosi precoce e una terapia a base di 'gioco' si può risolvere il problema. Lo affermano gli esperti al Congresso Nazionale della Federazione Italiana dei Logopedisti (FLI), in corso a Firenze in contemporanea con quello dei logopedisti europei.

I disturbi del linguaggio, dalla dislessia a quelli del linguaggio espressivo, colpiscono insieme circa il 10% dei bambini in età prescolare, e intorno al 5-6% dei bambini in età scolare. Un numero già grande, in valore assoluto intorno ai 574 mila bambini, che però esclude il sommerso e l'incognita dei piccoli figli di stranieri, mentre in totale sono 5 milioni in Italia le persone che hanno bisogno del logopedista.

Problemi che non hanno bisogno di medicine, spiega la presidente FLI, Tiziana Rossetto, ma di voce, mani e gesti del professionista. "Al centro di tutto - spiega Rossetto - c'è l'efficacia di un intervento precoce, per promuovere progressi linguistici a breve termine e per ridurre gli effetti cumulativi del ritardo di linguaggio, che può influire, e molto, sullo sviluppo emotivo e sul comportamento del bambino. Ed è qui, anche data l'età del piccoli pazienti, che il gioco ha un ruolo fondamentale''.

Al centro della tre giorni di lavori, dal 7 al 9 maggio, tutti gli argomenti del mondo logopedico: dai bambini agli anziani, alle tematiche professionali oggi in discussione in Italia, in attesa della istituzione degli ordini professionali anche per le professioni sanitarie, di cui i logopedisti fanno parte. Tutto questo con una testimonial d'eccezione: Miss Italia 2014, Clarissa Marchese, fresca di iscrizione dopo la vittoria, al corso di laurea in Logopedia all'Università di Parma.

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