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Brillantina e batticuori, compie 18 anni il musical "Grease"

ROMA. Gonne a ruota e batticuori, pupe e balli della scuola, al ritmo scatenato del rock 'n roll, ciuffo e brillantina rigorosamente in testa. Cult intramontabile al cinema, con John Travolta e Olivia Newton John che continuano a far ballare e cantare sin dal '78, 'Grease' compie 18 anni anche in Italia, con la nuova tournée della Compagnia della Rancia, che dopo più di un mese di repliche a Milano fa ora tappa al Brancaccio di Roma fino al 17 maggio.

Era infatti il 4 marzo 1997 quando esordiva la prima storica versione in italiano del musical di Jim Jacobs e Warren Casey (quello che a sua volta aveva ispirato il film) con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia protagonisti e la regia di Saverio Marconi. Da allora di Danny e Sandy ne sono succeduti tanti (Simona Samarelli, Serena Carradori, Michele Carfora, Riccardo Simone Berdini, Flavio Montrucchio, il Dennis di 'Amici', Filippo Strocchi, per dirne alcuni), mentre 'Grease' diventava il primo long running show nostrano, con numeri da record (1.500.000 spettatori, più di 1.200 repliche e 100 artisti), e lanciando il genere musical anche sui palcoscenici italiani. Oggi a cantare successi intramontabili come 'You're The One That I Want', 'Summer Nights' e 'Hopelessly Devoted to You' (che nella versione cinematografica di Olivia Newton-John ottenne una nomination all'Oscar nel '79) ci sono Giuseppe Verzicco e Beatrice Baldaccini, con Gianluca Sticotti e Floriana Monici nei panni di un sorprendente Kenickie e di Rizzo, più tutto il clan dei Thunderbirds e delle Pink Ladies nei corridoi della Ryder's School dell'America 1957.

Una versione che Saverio Marconi questa volta ha voluto 'aggiornare' e forse avvicinare alle nuove generazioni, più avvezze a sms e whatsapp che a bolidi cromati e miti anni '50. Ecco allora che sparisce l'ombra di Elvis (anche se sulle pareti della Ryder's School campeggiano James Dean, Marilyn Monroe e Sandra Dee) e la storia punta più sui tasti dell'amore liceale. Le note e l'energia sono sempre le stesse, ma con le nuove traduzioni di Franco Travaglio, i nuovi arrangiamenti di Riccardo Di Paola, i nuovi costumi di Carla Accoramboni e le nuove coreografie di Gillian Bruce. C'è anche un nuovo cd, con tanto di videoclip che ambienta le scene tra una partita a bowling e una palestra dei giorni nostri. In teatro, bastano ancora solo due note e la platea si infiamma: è la dote dei grandi cult.

Le nuove generazioni si lasciano contagiare dalla Greasemania ("non spegnete i cellulari, fotografate e condividete sui social", esorta la Compagnia prima di alzare il sipario) e si innamorano, loro per la prima volta, della storia tra lo spaccone Danny e la timida Sandy, che ancora, dopo 37 anni, sorprende e fa girare la testa quando appare stretta nei suoi pantaloni in pelle nera. Agli altri, ai nostalgici che questo cult lo hanno visto e applaudito decine di volte, rimane però in testa una domanda: ma se a 'Grease' togli la corsa in macchina contro gli Scorpions, aggiungi una festa e un paio di lame di coltello, cambi le parole e soprattutto, nel finale, trasformi Sandy ma togli il maglioncino della squadra di atletica a Danny (ovvero la prova che anche uno spaccone può impegnarsi e diventare un 'bravo ragazzo' e che è giusto cambiare per amore, purché ci si trovi a metà strada), siamo sicuri che 'Grease' sia sempre 'Grease'?.

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