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Coppia senza soldi si sposa grazie all'aiuto dell'intero paese

Sabato scorso due giovani del posto, casalinga lei, lavoratore saltuario lui, hanno potuto coronare il loro sogno d'amore dopo anni di attese e speranze, grazie all'aiuto dell'intera comunità locale

ACERRA. Giovani, con il sogno di coronare il loro sogno d'amore, soprattutto ora che è nato il loro secondo figlio, ma senza la possibilità economica di metter su famiglia. E così un'intera comunità si mobilita per aiutare la giovane coppia a realizzare il loro desiderio, donando abiti, trucco, ricevimento e anche la location per il rinfresco. Succede ad Acerra, nel napoletano, dove sabato scorso due giovani del posto, casalinga lei, lavoratore saltuario lui, hanno potuto coronare il loro sogno d'amore dopo anni di attese e speranze, grazie all'aiuto dell'intera comunità locale della parrocchia San Carlo Borromeo nella zona Pezzalunga.

Dal sindaco Raffaele Lettieri, che non ha voluto far mancare la propria presenza, al vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, che, invece, ha voluto concelebrare la cerimonia nuziale e il battesimo del secondogenito della coppia, di appena due mesi, insieme con il parroco don Stefano Maisto. I neosposi frequentano la chiesa di don Stefano e da tempo avevano manifestato la volontà di convolare a nozze, ma avevano raccontato al parroco le proprie difficoltà economiche dovute alla mancanza di lavoro. Da qui la gara di solidarietà dell'intera comunità parrocchiale, che ha voluto contribuire donando tutto il necessario: trucco e acconciatura per la sposa, auto per il trasporto della coppia in chiesa, fiori per l'addobbo e per il bouquet nuziale, e vestitino per il battesimo del piccolo.

La comunità parrocchiale da mesi si stava preparando per donare agli sposi una festa indimenticabile, organizzando mercatini e acquistando anche il vestito per la giovane donna. E c'è stato anche chi ha aperto le porte di casa per offrire la location per il ricevimento nuziale e il battesimo del bambino, mentre pasticcerie, supermercati, caseifici e altri negozi di alimentari e bibite, hanno messo a disposizione la materia prima per gli chef che hanno preparato il menù della festa. Dagli antipasti ai due primi a base di gamberi e verdure, dal secondo di carne, alla macedonia di frutta. E per finire la torta nuziale e la piccola pasticceria. Dove non è arrivata la comunità, ci ha pensato la Caritas locale che ha coinvolto gli chef di alcune scuole alberghiere, da dove sono arrivati anche camerieri per servire il rinfresco e gli operatori della mensa diocesana. «Le cose importanti nella vita familiare e parrocchiale sono
queste - ha detto il vescovo Di Donna - come il desiderio di sposarsi, e per queste motivazioni così degne, la Chiesa non ha potuto far altro che essere presente e sostenere la dignità delle persone, con rispetto».

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