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Ricorsi e rappresaglie dei dipendenti regionali contro i tagli e i prepensionamenti

I Cobas annunciano l’offensiva contro prepensionamenti e sforbiciate decise dall’Ars

PALERMO. Non ci saranno solo i ricorsi contro tagli e prepensionamenti, quella che i dipendenti regionali hanno iniziato a pianificare ieri sarà «un’offensiva sindacale e giudiziaria».

Regione siciliana, day after. Il primo giorno di lavoro dopo l’approvazione della Finanziaria è trascorso così, fra delusione e un’istintiva rappresaglia che le principali sigle sindacali hanno perfino messo nero su bianco in volantini in cui si proclama che «la guerra è solo iniziata».

I Cobas Codir, la sigla autonoma più rappresentativa, hanno invitato i regionali «ad attenersi alle proprie mansioni e a segnalarci tutti gli eventuali tentativi di ritorsione, che denunceremo prontamente alle autorità competenti». Tagliati straordinari e bonus, anche il sindacato dei dirigenti, il Dirsi, annuncia che non si andrà oltre il dovuto dai rapporti contrattuali: «Io tenevo il telefonino sempre acceso, la mia reperibilità era 24 ore su 24 - commenta Eugenio Patricolo - e non lo farò più. Fuori dall’orario di lavoro, telefonino spento».

Ma «l’offensiva» che i Cobas annunciano va molto oltre: «Denunceremo le spese per missioni nei week end degli assessori e le assunzioni di esterni, soprattutto in posizioni apicali. Da oggi vogliamo il conto da tutti. Chiederemo pubblicamente obiettivi e risultati raggiunti». È una caccia a presunte irregolarità su cui finora sarebbe stato chiuso un occhio e che ora invece saranno armi di battaglia.

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