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Ragazzo NoExpo, parla il padre: Mattia non è violento, è solo pirla

ROMA. «È giusto spaccare tutto, è una protesta, e noi dobbiamo far sentire la nostra voce: se non lo capiscono con le buone, lo facciamo capire in un altro modo». Mattia Sangermano, 21 anni, subito dopo gli scontri a Milano, si è espresso in questi termini ieri ai microfoni del Tgcom 24. «Paura? Un pochino. È stata una bella esperienza. Non ho visto scontri, ero nel casino, nel corteo. Io ho visto tanta gente che spaccava le cose e ho guardato, non ho fatto niente: ho pensato: se avessi qualcosa spaccherei anche io. Perchè spaccare una banca? Perchè la banca è l'emblema della ricchezza. Quando sono in mezzo ai disastri sono contento comunque, quando c'è confusione la faccio anche io», ha proseguito Mattia.

Ma le sue parole hanno suscitato le ire del social network e soprattutto quelle del padre e della madre. «Prenderlo a sberle come ha fatto la mamma di Baltimora? Devo essere onesto, quattro schiaffoni glieli avrei anche dati volentieri. Però mio figlio ha quasi 21 anni, che cosa avrei risolto così? Ci ho pensato ma mi sono trattenuto», ha detto oggi al Corrieredellasera.it il padre, Vincenzo Sangermano. «Siamo una famiglia normale - ha puntualizzato il padre, operaio in una ditta della zona - mio figlio non è uno sbandato. È semplicemente un pirla». Mattia studia al liceo economico-sociale Cairoli di Pavia; dopo due bocciature sta cercando di recuperare, non fa politica e non appartiene a nessun gruppo. «Si è infilato in una storia più grande di lui», ha detto il padre, con un dispiacere e una rabbia palpabili per ciò che è accaduto. È il figlio minore, che ha 2 anni meno di Mattia, a mostrare al padre l'intervista rilasciata da Mattia.

«Sono rimasto senza parole. L'ho subito cercato al cellulare. Quando è tornato a casa io e mia moglie lo abbiamo affrontato. Abbiamo litigato per ore. Ma ancora adesso non sa dare un vero perchè a queste frasi assurde. Una delle cose che mi fa arrabbiare di più, poi, è che io sono totalmente favorevole ad Expo, è un'opportunità di lavoro per tanti. Davvero non capisco», ha concluso Vincenzo Sangermano. La «lavata di capo» dei genitori non è rimasta senza effetto.

Poi,  il giovane ha fatto un chiaro mea culpa. «Ho espresso un concetto in modo sbagliato e nella circostanza sbagliata - ha spiegato - sembrava stesse succedendo qualcosa di importante, ho sentito tante emozioni dentro di me e le stavo descrivendo. Non ho spaccato nulla nè incendiato auto. Chiedo scusa a tutti: ho usato un linguaggio sbagliato per spiegare una emozione, non andrei mai a spaccare l'auto di qualcuno. Mio padre è ancora arrabbiato, così anche mia madre e la mia famiglia: so di avere dato un segnale sbagliato. Mi sono comportato come un coglione, ho istigato alla violenza quando io non sono un violento. Darò una mano a pulire - ha concluso Mattia - anche se non ho sporcato nulla e non sono un cattivo, aiuterò a mettere a posto la città. Basta manifestazioni per adesso e per un bel pò di tempo». Alle scuse del ragazzo ha risposto il leader della Lega, Matteo Salvini, con frasi al vetriolo: «Dovrebbe andare a pulire con la lingua altro che chiedere scusa, è un cretino». «Lo stesso - ha proseguito Salvini - dovrebbero farlo cantanti, professori e giornalisti i quali hanno detto che al massimo è stata imbrattata qualche vetrina...vadano loro a pulire, anche loro con la lingua». Salvini ha infine risposto alle critiche del rapper J'Ax. «Sta invecchiando male, spero di rimbambirmi... come lui».

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