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Piano immigrazione Anci, Fassino: profughi in ogni Comune

ROMA. Tre step (sbarco, caserma, comune); la formazione per garantire «prospettive esistenziali»; una spinta alla macchina burocratica; risorse adeguate: è il piano per l'immigrazione dell'Anci che il suo presidente e sindaco di Torino, Piero Fassino, porterà al governo il 7 maggio.

«Vogliamo creare luoghi di passaggio durante la fase intermedia tra lo sbarco e la destinazione finale nei Comuni», spiega Fassino a Qn. «Tutti» i Comuni, ribadisce, «ovviamente in misura proporzionale alla loro grandezza. Ne abbiamo 8mila in Italia e tutti faranno la loro parte. Del resto anche le grandi città non hanno numeri infiniti di accoglienza». I rifiuti crescono «perchè il sistema non è adeguato alla gestione di numeri così importanti».

«Occorre creare prospettive esistenziali che siano spendibili in Italia se resteranno o che possano essere impiegate nei loro Paesi se vi dovranno tornare. Tutto questo sarà valutato dalla cabina di regia che dovrà guidare gli interventi in modo coordinato. L'avevamo chiesta e l'abbiamo ottenuta». Le caserme «funzioneranno per la prima accoglienza e per gli screening. Che so, in Piemonte, ne potrebbero bastare tre o quattro. Non ce ne vogliono centinaia, non servono perchè non saranno strutture demandate all'ospitalità permanente ma luoghi di passaggio».

«Possono essere ospedali dismessi, oppure scuole non più utilizzate. Si fanno i lavori necessari in modo rapido e si procede». Il nodo delle risorse verrà posto il 7 maggio, «magari venissero dalla Ue, noi siamo più che favorevoli. Il governo si sta battendo per questo», afferma. Se il governo dice no? «Non esiste un piano B. Noi abbiamo il piano A e basta».

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