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Oms, caldo anomalo e piogge torrenziali: così il clima mette a rischio la salute

ROMA. Ondate di calore anomale, piogge torrenziali, persino l'aumento della lunghezza della stagione dei pollini. Gli effetti dei cambiamenti climatici causati dall'uomo sono già arrivati, ma se non si interviene sono destinati a peggiorare.

L'allarme arriva da un rapporto dell'uffico europeo dell'Oms, secondo cui le misure prese dai paesi sono ancora insufficienti. Il documento si basa su questionari distribuiti a tutti i paesi che hanno aderito alla 'dichiarazione di Parmà del 2010, in cui i governi si impegnavano ad agire per limitare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Le conclusioni saranno discusse ad Haifa dal 28 al 30 aprile, in un meeting per fare il punto a metà del percorso delineato dalla dichiarazione.

«Ciò che è stato fatto finora è semplicemente non sufficiente a impedire le profonde conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute - afferma Bettina Menne, Programme Manager del Centre for Environment and Health dell'Oms -. Il settore deve lavorare di più e meglio insieme agli altri per mettere in atto le misure che migliorano la salute». La vulnerabilità principale citata da tutti i paesi è quella alle ondate di calore, che secondo il rapporto faranno 27mila morti nel 2050 quasi tutti concentrati tra gli over 65. Altri esempi di effetti già visibili sono l'aumento di malattie infettive trasmesse da insetti, come la 'blue tonguè negli animali o la Chikungunya, a causa delle quali si ammalano ogni anno 77mila europei. Anche il bilancio di eventi catastrofici, come ad esempio le inondazioni nei Balcani lo scorso anno che hanno interessato 2,5 milioni di persone con 60 morti, è destinato a peggiorare. Senza adattamento da qui al 2085 il numero di persone interessate in media ogni anno dalle inondazioni passerà da 775mila a 5,5 milioni. «La situazione varia da paese a paese, naturalmente - continua Menne - ma i cambiamenti climatici colpiscono tutti nell'intera regione, dagli anziani ai più giovani». La febbre del pianeta, nota l'Oms, sta rendendo più irrespirabile l'aria anche nelle città. L'80% della popolazione europea è esposta a livelli di polveri sottili superiori a quelle consigliate, con l'effetto di una riduzione della speranza di vita di quasi nove mesi. Le temperature maggiori hanno anche 'allungatò la stagione dei pollini di 10 giorni in 30 anni, con un aumento della quantità presente nell'aria soprattutto negli ambienti urbani.

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