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Impollinazione, adesso si studia con fiori artificiali stampati in 3D

ROMA. Grazie alla stampante 3D 'sbocciano' i fiori artificiali per lo studio dei meccanismi dell'impollinazione. Sono stati realizzati dai ricercatori dell'università di Washington con l'obiettivo di scoprire come la forma della corolla condizioni il comportamento degli insetti. I primi esperimenti, condotti con il lepidottero Manduca sexta (meglio noto come 'sfinge del tabacco'), sono pubblicati sulla rivista Functional Ecology. Nello studio, i ricercatori spiegano quanto il loro lavoro sia stato facilitato dalla stampante 3D. Finora avevano potuto condurre i loro test usando fiori naturali oppure creando dei fiori finti con la cartapesta: sebbene la tecnica fosse alla portata di tutti, risultava però molto laboriosa e non garantiva risultati riproducibili in altri laboratori. Grazie alla stampante 3D, invece, i bioecologi hanno avuto la possibilità di creare due diverse corolle artificiali: una più curva, simile ad un imbuto, e una piatta, formata da un semplice disco bucato al centro.

Ogni corolla è stata unita ad una provetta: usata come calice porta-nettare, è stata riempita con acqua e zucchero per simulare il 'pasto' destinato all'insetto. I fiori sono stati poi offerti come 'banchetto' alla Manduca sexta, lepidottero notturno dotato di un'apertura alare grande quanto il pugno di un uomo e di una proboscide lunga quasi il doppio del suo corpo.

Nell'esperimento, la 'sfinge del tabacco' aveva dimostrato di preferire il nettare del fiore curvo: secondo i ricercatori, ciò dimostrerebbe che l'insetto notturno usa il tatto e non la vista per scegliere il fiore da impollinare.

 

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