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Avvocato molla tutto per girare il mondo... senza volare: non voglio più fermarmi - Foto

NEW YORK. Una scelta di vita che ha cambiato la sua vita. Un gioco di parole che racchiude la storia di Michael Hodson. Un ex avvocato che nel 2008 ha deciso di lasciare il lavoro, per iniziare il giro del mondo. Senza volare, senza mete precise, senza prenotazione. Libero e avventuriero, Michael ha deciso che si sarebbe fatto guidare dagli eventi. Senza un minimo di programma. Passate le pratiche di alcuni clienti ai colleghi, affittata la casa, Michael oggi racconta alla Bbc com'è cambiata la sua vita.

"Non c'era una vera ragione per cui volevo fare il giro del mondo - scrive Hodson - semplicemente avevo bisogno di fare qualcosa di divertente e di unico, e che mi mettesse alla prova. Quando decisi di partire all'avventura non pensavo che avrei vissuto on the road per sempre. Credevo che dopo il mio anno sabbatico avrei scritto un libro sulle mie avventure e avrei ripreso a fare l'avvocato. Aprii un blog per tenere aggiornati i miei amici e la mia famiglia durante la mia assenza e a dicembre del 2008 mi misi in marcia".

"Presi tre bus notturni consecutivi per percorrere 3000 km attraverso l'Argentina, da Ushuaia, la città più a sud del mondo, fino alla capitale Buenos Aires. Per ore e ore rimasi incollato al finestrino del bus ad ammirare pianure incontaminate, come se il tocco umano non avesse ancora scalfito quell'eternità. Per arrivare da Mosca a Pechino ci son voluti sette giorni e sette notti in treno. Nella steppa siberiana potevano passare dieci ore senza che l'occhio incrociasse un villaggio o un essere umano. Dal secondo giorno di viaggio in poi restai solo nella mia cabina, il vagone lo condividevo solo con un'altra famiglia. Qualche mese dopo passai 22 giorni su una nave cargo per raggiungere Philadelphia partendo dalla Nuova Zelanda, passando attraverso il Canale di Panama. Dopo sette giorni di crociera a 15 nodi, il primo ufficiale mi fece vedere il display radar della nave. Eravamo nel bel mezzo del Pacifico, a metà navigazione, e non c'era traccia di isola abitata per centinaia e centinaia di chilometri. Spesso mi viene chiesto se lavoravo per pagare tutti questi spostamenti. Il costo di un viaggio di questo genere si aggira attorno ai 120-140 euro al giorno. Ho scoperto che viaggiare senza prenotazione non è poi così difficile come credevo. Muniti di guida e zaino in spalla, trovare una stanza vuota anche in una città sconosciuta è abbastanza semplice, soprattutto se non si pianificano rigidamente tutte le tappe e si resta aperti alle possibilità che si presentano".

Un giorno, durante un tragitto in autobus verso la Patagonia, Michael si rende conto quello che desidera veramente dalla vita: "Non volevo più tornare a vivere come prima. Mi ero reso conto della grandezza del mondo e io volevo vederne quanto più era possibile".

Rientrato negli Stati Uniti per due mesi, ben presto Michael ha ripreso la sua vita da nomade: "Da allora ho avuto la fortuna di viaggiare per più di 80 Paesi negli ultimi 6 anni. Amo spostarmi, raramente resto nello stesso posto per più di una settimana. Ho superato le sfide con me stesso andando da Lisbona fino in Vietnam in trenta giorni, in treno. Sono andato dal Kenya in Ethiopia in autostop a bordo di un camion; ho attraversato l'Australia in due settimane, ho visto l'alba ad Angkor Wat e il tramonto sul Machu Picchiu. Mentre vi racconto queste cose sono su un treno partito da Monaco e diretto a Verona. Sto attraversando le Alpi. Sono in Paradiso, macino chilometri e mi godo montagne innevate e vallate. e tutto questo perché sette anni, durante un happy hour, feci un annuncio strampalato e non mi voltai più indietro".

In queste foto, alcuni dei luoghi visitati da Michael.

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