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Astronauti russi sulla Luna nel 2029

MOSCA. Gli astronauti russi metteranno piede sulla Luna nel 2029-2030, 60 anni dopo lo sbarco americano. Parola di Igor Komarov, capo dell'agenzia spaziale russa Roskosmos, secondo cui la missione sarà preceduta da un volo senza equipaggio nel biennio 2028-2029.

Nel 1961, nel bel mezzo della competizione spaziale tra Urss e Usa, fu Mosca a mandare per la prima volta un uomo tra le stelle: Yuri Gagarin. Ma sulla Luna gli astronauti russi arriveranno di certo in netto ritardo rispetto a quel primo storico «piccolo passo» di Neil Armstrong del 20 luglio 1969. Il governo russo è comunque intenzionato a continuare a investire nel settore spaziale, e neanche la recente crisi economica sembra poterlo fare desistere dalle sue ambizioni cosmiche. Per realizzare il suo progetto lunare, Mosca ha annunciato che si servirà di una versione aggiornata del razzo spaziale Angara-5V, che potrebbe essere lanciata nel 2024-2025 dal nuovo cosmodromo di Vostochni, attualmente in costruzione tra mille difficoltà e stipendi non pagati agli operai.

È comunque già da anni che la Russia guarda con interesse alla Luna. Che una passeggiata lunare di astronauti russi è prevista entro il 2030 lo già aveva fatto sapere il quotidiano Kommersant più di tre anni fa, svelando un programma che la Roskosmos aveva trasmesso al governo e che prevedeva anche missioni di studio con veicoli semoventi per la raccolta di campioni del suolo. L'anno scorso è stata poi la volta del vice premier Dmitri Rogozin, che ha ventilato la possibilità di una base spaziale permanente sul satellite: «Andremo sulla Luna per sempre», ha promesso in un articolo sul giornale ufficiale del governo Rossiskaia Gazeta, sostenendo che non avrebbe senso «fare 10 o 20 voli sulla Luna e poi, abbandonando tutto, volare verso Marte o verso gli asteroidi».

Dopo aver finito di essere un terreno di sfida tra Urss e Usa, lo spazio si è aperto alla collaborazione tra le agenzie spaziali. Ed è stata questa cooperazione a consentire negli anni 2000 la realizzazione della Stazione spaziale internazionale (Iss). A fine marzo il direttore della Roskosmos ha annunciato un'intesa con la Nasa per la costruzione di una nuova stazione spaziale per sostituire l'Iss, che dovrebbe essere operativa fino al 2024. Il nuovo progetto sarà «aperto» - ha annunciato Komarov - e quindi potranno prendervi parte anche Paesi che attualmente non partecipano alle missioni Iss. Ma pochi giorni dopo un alto dirigente dell'agenzia spaziale a stelle e strisce ha smentito un accordo di questo tipo. Sulle missioni spaziali pesa ovviamente la politica terrestre, e nei mesi scorsi alcuni media russi hanno ipotizzato che - viste le recenti tensioni con l'Occidente per la crisi ucraina - la Russia possa collaborare con Cina e India alla realizzazione di una nuova stazione spaziale.

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