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Sì al lavoro estivo per gli studenti, Poletti: "Purchè sia volontario"

ROMA. «Sono favorevole a che nei progetti di alternanza fra scuola e lavoro gli stage lavorativi possano essere fatti anche d'estate, se è una scelta volontaria». Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è tornato ai microfoni dell'Intervista di Maria Latella sulla polemica di mandare a lavorare gli studenti durante le vacanze estive.

«Bisogna incominciare a far capire ai giovani cosa sia il lavoro e cosa sia un'impresa» ha aggiunto.

Il ministro è poi tornato sui risultati attesi che il Jobs Act produrrà sull'occupazione: «Sono sicuro che a marzo (mese in cui è entrato in vigore il Jobs Act ndr) i numeri saranno molti, molti di più di 13 posti. Lo sono già di più». In effetti registrare nei primi due mesi del 2015 solo un avanzo di 13 posti rispetto al 2014 sembra davvero poco per parlare di svolta nel trend occupazionale ma Poletti invita alla pazienza.

«Ancora un mese e avremo i dati stabilizzati. Oggi possiamo avere il dato qualitativo: aumentano i contratti a tempo indeterminato e si riducono i contratti di collaborazione e le partita iva».

Un trend al quale sta contribuendo anche il bonus triennale degli sgravi contributivi per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Il bonus nei giorni scorsi ha fatto alzare la guardia al «Sole 24 ore» che ha scoperto l'esistenza di una clausola di salvaguardia nel caso in cui le richieste di bonus (e di conseguenza l'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato) siano troppo alte, superando le coperture destinate. La clausola prevede che se le cose andranno troppo bene per l'occupazione e la ripresa, le imprese saranno costrette a contribuire. «La clausola di salvaguardia - spiega Poletti - viene sempre inserita quando sei di fronte a previsioni di spesa incerta. Me ne assumo la responsabilità. Ad ogni modo - rassicura - vale solo 16 milioni e la toglieremo. Nel Def stiamo smontando una clausola di salvaguardia che vale 16 miliardi, voglio vedere che non ne smontiamo una da 16 milioni».

Rassicurate le imprese su questo fronte, Poletti avverte però che sulla cassa integrazione saranno fatte delle modifiche anche per disincentivare gli abusi. Il dato positivo, sottolinea Poletti è «il calo significativo» del ricorso alla misura nei primi due mesi del 2015. Ma l'ammortizzatore sarà modificato: la cassa «sarà pagata di più dalle imprese che la usano di più» e ci saranno obblighi per i lavoratori.

L'altro fronte sempre caldo è quello delle pensioni e della riforma Fornero sulla quale, secondo Poletti, si potrebbe/dovrebbe intervenire per rendere meno drastici i tempi e gli anni necessari per l'uscita dal mondo del lavoro. «La legge Fornero è stata costruita in un momento in cui la situazione era drammatica. Oggi non siamo in quella situazione e dobbiamo valutare elementi di flessibilizzazione in uscita dal mercato del lavoro anche per favorire l'entrata dei giovani» afferma in risposta al riaccendersi della polemica politica sugli «esodati» con il segretario della Lega Matteo Salvini che minaccia di bloccare i lavori della Camera se non si destinerà a loro parte del tesoretto da 1,6 miliardi trovato nelle pieghe del Def. «Abbiamo un problema - conviene Poletti - che riguarda le situazioni più difficili di persone che perdono il lavoro, sono vicini alla pensione, ma non hanno maturato i requisiti. Io penso che dobbiamo trovare una modalità per consentire loro di arrivare al pensionamento».

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