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Le baby tartarughe marine sono ottime nuotatrici

ROMA. Sfatato un altro mito della vita degli oceani: i piccoli delle tartarughe marine non si lasciano semplicemente "trasportare" dalle correnti, ma sono al contrario degli ottimi nuotatori. Lo afferma uno studio del Noaa e dell'Università della Florida centrale pubblicato su Current Biology, secondo il quale questi "cuccioli" non si limitano a farsi trasportare passivamente ma sono nuotatori "attivi".

La scoperta, sottolineano gli scienziati, è importante perché potrebbe aiutare a far luce sul mistero dei cosiddetti "anni perduti" delle tartarughe marine, una specie ritenuta a rischio.

Gli studiosi ancora non sanno di preciso dove vanno questi esemplari prima di tornare da adulti nelle zone costiere per riprodursi. Per questo i ricercatori ipotizzano che con una maggiore conoscenza del loro comportamento natatorio si potranno fare delle previsioni migliori sui loro spostamenti e sui potenziali rischi cui vanno incontro.

Finora gli scienziati hanno creduto che nei primi anni di vita le tartarughe marine semplicemente si muovessero seguendo le correnti oceaniche. Questo studio invece dimostra che anche a 6-18 mesi di età le tartarughe marine sono nuotatrici molto attive. A tale conclusione gli studiosi sono arrivati impiantando su alcuni esemplari nel Golfo del Messico dei particolari sensori monitorati via satellite per un periodo di 2-3 mesi. Contemporaneamente accanto alle tartarughe gli scienziati hanno rilasciato in mare delle boe dal peso calibrato pure tracciate via satellite. Ebbene, comparando gli spostamenti delle tartarughe e quelli delle boe "passive", gli scienziati hanno scoperto che gli animali seguivano dei percorsi troppo diversi rispetto a quelli delle boe in balia delle sole correnti. Le baby tartarughe marine cercavano di raggiungere o mantenersi all'interno di habitat marini favorevoli alla loro sopravvivenza.

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