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Sì al Bilancio, manovra in commissione. Meno fondi per istruzione e teatri

Il governo è riuscito a coprire il buco da 3,2 miliardi grazie agli impegni assunti dallo Stato anche se mancano le ratifiche formali

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei

PALERMO. La giunta Crocetta ha approvato ieri sera il bilancio. Dopo la pubblicazione della delibera, entro 48 ore, il documento contabile sarà trasmesso all'Assemblea regionale. Il governo è riuscito a coprire il buco da 3,2 miliardi grazie agli impegni assunti dallo Stato anche se mancano le ratifiche formali. In commissione Bilancio dell'Ars è gia depositata la finanziaria il cui esame era stato sospeso in attesa della trasmissione del bilancio.

La riforma delle Province non è stata approvata e anche i tagli agli stipendi di sindaci e consiglieri comunali sono stati bloccati dall’Ars ma il governo Crocetta ha inserito ugualmente i risparmi previsti nel bilancio varato ieri sera in giunta. Gli enti locali faranno subito i conti con 18 milioni in meno.

«A regime - spiega l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei - dal taglio degli stipendi a sindaci e consiglieri la Regione risparmierà 48 milioni all’anno. Una cifra che comprende anche i minori costi frutto dalla diminuzione dei consiglieri dalla prossima legislatura. La quota riferibile al 2015 è 18 milioni. E questa l’abbiamo inserita in bilancio. Dunque ci sarà un minore trasferimento a prescindere dalla riforma». I tagli a sindaci e consiglieri saranno reinseriti nella Finanziaria, lo ha annunciato Crocetta. Ma l’aver previsto in bilancio il risparmio impone che se non sarà a carico della politica, questo taglio di 18 milioni dovrà essere spalmato su tutto il bilancio dei Comuni, servizi inclusi.
Crocetta ha voluto tendere una mano ai sindaci annunciando che la norma che verrà inserita in Finanziaria è il recepimento secco di quella nazionale (meno dura rispetto al progetto iniziale della giunta).  Il bilancio varato ieri prevede 450 milioni di spese congelate. Sono il frutto di entrate di cui la Regione non è sicura in questo momento: attende da Roma il via libera per sospendere il pagamento di 150 milioni relativi alle rate di vecchi mutui con la Cassa depositi e prestiti mentre altri 300 milioni sono legati a quote di Irpef che lo Stato dovrebbe trasferire a Palermo.

"Il bilancio è in equilibrio e nella finanziaria ci sono tagli a sprechi e riduzione di spesa. Ora spetta all'Assemblea, confido nel senso di responsabilità da parte di tutti. In caso contrario, i siciliani sapranno benissimo con chi prendersela per avere remato contro la Sicilia". Lo dice il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a proposito della manovra economico-finanziaria e ragionando dopo la debacle sulla riforma delle Province.

MENO FONDI PER ISTRUZIONE E CULTURA. Nell'allegato 1 al bilancio sono previsti tagli alla spesa rispetto all'anno scorso: gli Enti per il diritto allo studio universitario riceveranno 2,5 mln in meno, 800 mila euro in meno per i Consorzi universitari. Azzerati al momento alcune voci come il buono scuola, i fondi per gli enti ecclesiastici, il museo di Arte moderna, l'Istituto per la conservazione del patrimonio storico e linguistico, il fondo per il cinema. L'Ente sviluppo agricolo 'perde' 1,2 mln, 700 mila euro il taglio per l'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap). Meno fondi anche per i teatri: 1,7 mln in meno al Bellini di Catania, un milione il taglio per Oss e la fondazione teatro Massimo di Palermo, 300 mila euro quello per il Vittorio Emanuele di Messina. Meno fondi anche alle associazioni antiracket e per le vittime di mafia, 110 mila euro in meno per i consultori.

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