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Alla Regione maggioranza in crisi,
ma Crocetta non molla e contrattacca

Il Pd consapevole delle difficoltà, all’Ars si temono elezioni anticipate. Raciti: «Dobbiamo capire che prospettiva ha questo governo». Dubbi sull’alleanza con l’Udc

PALERMO. «Alle prossime elezioni ci sarà una pletora di candidati. E io me la gioco»: il day after di Rosario Crocetta è tutto in questa frase. Buttata lì, sui taccuini dei cronisti, al termine di una conferenza stampa convocata per annunciare l’assunzione di 13 testimoni di giustizia e finita con l’attacco a Davide Faraone e ai partiti che bloccano le riforme.

Per la verità Rosario Crocetta si dice convinto la crisi che ha investito la maggioranza non provocherà elezioni anticipate. Ma fiuta il pericolo, il presidente. Da qui gli avvisi ai naviganti, in primis all’area renziana di Faraone, ormai individuata come regista delle trame per farlo cadere. Dopo il Ko sulle Province, il governo rischia pure su Finanziaria e bilancio. Per questo Crocetta ricorda che «Faraone ha due assessori, Vania Contrafatto ai Rifiuti e Alessandro Baccei all’Economia. Se la manovra va male, Faraone che fa? Se la prende con me o col suo assessore? È ora di interrompere il continuo gioco a scaricare le responsabilità per ambizioni personali».

Crocetta si difende attaccando. Ma nel Pd in tanti si sono accorti del gelo calato sul presidente da Roma. Nè Delrio, tantomeno Renzi, hanno più incontrato Crocetta dopo l’apertura del braccio di ferro con Faraone. Gli aiuti economici per chiudere il bilancio sono una promessa verbale. In questo clima in tanti all’Ars temono elezioni anticipate.

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