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La prostituzione in Italia non si può tassare: "Lady Pantera" se la cava

Ha accumulato centinaia di migliaia di euro, auto e appartamenti di lusso senza versare un euro al Fisco, considerando che la prostituzione non è riconosciuta come mestiere

ROMA. Per il giudice ha ragione "Lady Pantera", perché la prostituzione, in Italia, non si può tassare. Chris Molinari, 38 anni, nato in Brasile, che, in Italia ha esercitato la prostituzione per anni come trans.

Ha accumulato centinaia di migliaia di euro, auto e appartamenti di lusso senza versare un euro al Fisco, considerando che la prostituzione non è riconosciuta come mestiere: Lady Pantera per anni è risultato un semplice disoccupato, così come tantissime persone che si prostituiscono nel nostro Paese.

La vicenda è iniziata con una semplice verifica del Fisco: come può un disoccupato possedere 343mila euro? Chris Molinari arriva quindi davanti al giudice e oggi quel giudice le dà ragione: “Dal punto di vista tributario non esiste alcuna norma che disciplini direttamente o indirettamente la prostituzione”, scrivono i giudici. Si tratta di un’attività “di confine che ondeggia tra legalità e buon costume, il che crea una concreta difficoltà per coloro che vorrebbero mettersi in regola, dichiarando al fisco i proventi derivanti dall’attività esercitata”.

Lady Pantera non deve nulla al Fisco ma nonostante la sentenza favorevole (contro la quale comunque l’Agenzia delle entrate ricorrerà in appello) farà ricorso. Il motivo lo spiega il suo legale: “Anche noi ricorreremo in appello perché a mio parere il legislatore dovrebbe finalmente avere il coraggio di scegliere se abrogare la legge Merlin, e dunque regolamentare questo fenomeno anche fiscalmente, oppure stabilire chiaramente che i proventi derivanti dalla prostituzione non sono tassabili”.

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