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Intercettazioni, Serracchiani: "Servono regole precise"

Nessuno - precisa Seracchiani - vuole mettere in discussione il diritto di indagine e tanto meno quelli dell'informazione. Va trovato un equilibrio su quello che viene pubblicato a tutela della privacy e di persone che non sono indagate o non c'entrano proprio»

ROMA.  «Penso che il Garante della Privacy abbia individuato un tema vero: sulle intercettazioni servono regole precise che demarchino una volte per tutte quelle che sono pubblicabili da quelle che invece devono rimanere
riservate. Va fatta una riflessione seria sulle intercettazioni che coinvolgono soggetti terzi che non sono toccati dalle indagini».

È quanto afferma al Messaggero, Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd e presidente della Regione Friuli.  «Nessuno - precisa Seracchiani - vuole mettere in discussione il diritto di indagine e tanto meno quelli dell'informazione. Va trovato un equilibrio su quello che viene pubblicato a tutela della privacy e di persone che non sono indagate o non c'entrano
proprio». Alla domanda se il Pd, pesantemente coinvolto nelle ultime inchieste, si senta assediato, Serracchiani replica: «Direi proprio di no. Il fatto è che il Pd è un partito molto grande e desidero ribadire che nella stragrande parte i nostri rappresentanti e amministratori sono persone oneste. Se c'è una
cosa di cui possiamo vantarci è che, sia pure più lentamente del previsto, in queste settimane abbiamo lanciato al Paese dei messaggi contro la corruzione che gli italiani chiedevano da tempo. Con la nomina di Cantone, l'allungamento dei tempi di prescrizione, l'aumento delle pene per i corrotti, la
reintroduzione del falso in bilancio, ma anche con la riforma della dirigenza della pubblica amministrazione che prevede la rotazione, stiamo cercando di lavorare su tutti i fronti per affrontare il fenomeno della corruzione in modo radicale e completo».

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