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Boeri: "L'Inps non è un'associazione a delinquere"

"L'Inps non è un'associazione a delinquere, ci sono persone che danno la vita, poi certo ci sono cose da migliorare, come il rapporto con i contribuenti"

ROMA. «L'Inps non è un'associazione a delinquere, ci sono persone che danno la vita, poi certo ci sono cose da migliorare, come il rapporto con i contribuenti, e proprio per questo stiamo facendo un'operazione trasparenza». Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, intervenendo a «Radio anch'io».

«C'è una operazione di equità su cui stiamo riflettendo», ribadisce il presidente dell'Inps, Tito Boeri, dopo le sue parole di ieri: punterà - spiega, ospite di Radio Anch'io su Radio1Rai «non a prendersela con chi ha pensione molto alta», ma su quelle non giustificate dai contributi: «Ci sono degli squilibri, delle condizioni relativamente di privilegio, persone che hanno ricevuto molto di più rispetto ai contributi versati». Quale è la soglia oltre la quale le pensioni verranno considerate 'molto altè? «È da vedere Per adesso non possiamo dirlo», dice Boeri, ricordando che eventuali interventi in questa direzione avranno l'obiettivo di «finanziare interventi assistenziali per persone in quella fascia di età tra 55-65 anni» in difficoltà, come gli esodati. Boeri ha anche ribadito che dal primo maggio l'Inps inizierà a fornire a tutti i lavoratori una simulazione sulla pensione futura, le codeste «buste arancioni»: si partirà da maggio con «sette milioni ed ottocentomila persone» per poi allargare la platea a tutti.  «Ci sono delle persone che hanno delle pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi» versati, dice intervistato da Ballarò il presidente, Boeri. «A mio giudizio c'è un problema di equità che andrebbe affrontato. Si può chiedere a queste persone di poter dare qualcosa per contrastare la povertà soprattutto nella fascia 55/65 anni», spiega.

L'Inps farà «a fine giugno» al Governo una «proposta organica su assistenza e previdenza». Le misure sull'assistenza sono quelle preannunciate per chi è «in
una situazione di disagio» in «quella fascia di 55-65 anni» ribadisce il presidente dell'Inps. Nell'ambito di questa proposta complessiva di interventi
troverà spazio anche l'obiettivo, ribadito da Boeri, di garantire flessibilità in uscita. Comporta problemi con l'Ue? «Non si hanno effetti sul debito ma solo effetti sul disavanzo anno per anno. Siccome la Commissione europea guarda al disavanzo c'è un problema ma sono convinto che mostrando i dati
l'Unione europea capirà».Quanto invece alle situazioni di disagio nella fascia 55-65 anni, come per gli esodati, si pensa ad una forma di reddito minimo - come - dice Boeri - già c'è per le altre fasce di età, ed in ogni caso dopo una verifica della situazione reddituale: «È un modo di dare assistenza a persone in disagio economico».

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