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Forestali, Venturino: "Stop a precariato e via alla stabilizzazione"

"In Commissione - ha concluso il vice presidente vicario dell'Ars - proporrò di procedere allo stralcio dei tagli previsti nel disegno di legge di stabilità", ha detto il vice presidente vicario dell'Ars

PALERMO. Restituire la dignità ai forestali attraverso la loro stabilizzazione occupandoli in modo produttivo. Del futuro dei 24mila forestali in Sicilia si è parlato nella Biblioteca del Comune di Menfi, nel corso del convegno «Tecnologie per stabilizzare i forestali, dalla terra spunti per risolvere la crisi siciliana», organizzato dall'Università UniCusano (polo didattico di Castelvetrano - Selinunte), in collaborazione con il Sifus (sindacato forestali uniti per la stabilizzazione)/Confael e Unimpresa.

«L'attuale emendamento inserito nel disegno di legge 912 di iniziativa governativa nell'ambito della legge di stabilità del 2015 non prevede alcuna stabilizzazione per i lavoratori ma il mantenimento del precariato con tagli del 20-30 per cento sui livelli occupazionali - ha spiegato il vice presidente vicario dell'Ars Antonio Venturino -. Il provvedimento che riguarda il comparto va stralciato dalla discussione della legge stabilità. No ai tagli lineari che riducono le giornate di lavoro, bisogna agire con una seria riforma attraverso una legge organica. Vanno salvaguardati i livelli occupazionali e i forestali devono lavorare non con misure assistenziali, ma in modo produttivo, va studiato un programma di stabilizzazione nell'arco di 3-5 anni». «Va dato merito al Sifus di aver raccolto ventiquattro mila firme - ha aggiunto Venturino - in Assemblea regionale c'è una proposta di legge di iniziativa popolare dalla quale bisogna partire proponendo eventuali emendamenti a scopo migliorativo».

«In Commissione - ha concluso il vice presidente vicario dell'Ars - proporrò di procedere allo stralcio dei tagli previsti nel disegno di legge di stabilità 2015 presentato dall'assessore all'Economia Baccei, di proseguire al momento lasciando lo status quo in modo da avere il tempo di mettere su una riforma chiara e definitiva attraverso un tavolo tecnico che vada a verificare tutti i numeri del settore».

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