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Pedrosa pensa allo stop: “Il dolore al braccio è troppo forte”

LOSAIL. "E' dall'anno scorso che soffro tanto al braccio ed è un problema che non mi permette di guidare come vorrei". Dani Pedrosa, ai microfoni di Sky Sport, non pronuncia la parola "ritiro", ma lascia intendere che sta valutando l'ipotesi di fermarsi perché il dolore ormai è insopportabile, tanto da togliergli la gioia di correre.  Se stop dovesse essere, sarebbe però difficile dire per quanto, comunque il tempo necessario a risolvere il problema di sindrome compartimentale all'avambraccio destro che lo tormenta dal 2014. Una decisione clamorosa, che se confermata aprirebbe per la Honda HRC il problema di trovare un sostituto a stagione appena iniziata. L'ipotesi più suggestiva (ed ardua), richiamare in pista Casey Stoner. L'australiano ha smesso di correre alla fine del 2012, ma è rimasto nell'orbita della casa giapponese come collaudatore. L'ostacolo maggiore sarebbe convincerlo a lasciare la sua amata fattoria e tornare all'attività agonistica, strada già tentata più volte dal vice presidente della HRC, Shouey Nakamoto.

Pedrosa ha cercato di correggere il problema con la chirurgia. Senza i risultati sperati, evidentemente. "L'anno scorso ho fatto un intervento a metà stagione, però non ha migliorato la situazione - ha ricordato lo spagnolo - Alla fine della scorsa stagione ho viaggiato per tutto il mondo cercando dottori che potessero trovare una soluzione, ma la risposta giusta non è arrivata e mi è stato detto di non operarmi di nuovo. Dopo questa prima gara del 2015 ho capito che non ho risolto il problema. Adesso devo ricominciare a cercare una soluzione perché non mi piace guidare così, posso fare molto meglio. Devo trovare una soluzione per il futuro e rapidamente. Ringrazio la Honda, i miei tifosi e tutti gli sponsor che restano con me". "Questo è il momento più difficile della mia carriera - ha aggiunto in una dichiarazione - il dolore è troppo forte. Ho parlato con tutti i dottori nel mondo specializzati e mi hanno detto che non posso essere più operato. Ma non posso correre in questo stato".

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