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Stop alla pesca dei "cuccioli" di gamberi e merluzzi nello Stretto di Sicilia

ROMA. Passa, almeno a livello scientifico, la proposta di chiudere la pesca di fondo nelle aree di aggregazione di 'cuccioli' di gambero rosa e merluzzo nello Stretto di Sicilia, in modo da permettere il recupero delle popolazioni di queste specie sovrasfruttate. L'idea lanciata da Oceana (l'Organizzazione internazionale per la conservazione dell'ambiente marino), raccoglie infatti il sostegno degli scienziati per proteggere le 'nursery' nello Stretto di Sicilia. Oceana, dopo che i biologi della pesca dei diversi Paesi hanno validato la sua proposta, chiede anche ai Paesi del Mediterraneo di approvare le zone di tutela biologiche al prossimo meeting di maggio a Roma. La richiesta era stata inviata, all'inizio del mese, alla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo della Fao (Cgpm).

«Gli stock ittici del Mediterraneo sono in pessimo stato - dichiara Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa - il 92% degli stock di pesce di fondo sono sovrapescati e ancora non ci sono stati interventi per far fronte a questa situazione». Per questo, spiega, «esortiamo i governi rivieraschi a seguire il parere dei propri esperti scientifici e ad adottare la nostra proposta per lo Stretto di Sicilia».

Proteggere le nursery, infatti, significa «proteggere il pesce di domani». Secondo Oceana questa misura «contribuirà a ripristinare gli stock ad oggi sovrasfruttati e non gestiti». Infatti, «solo uno stock su dieci nel Mediterraneo è pescato a livelli sostenibili».

Quello che Oceana chiede «si basa sui più recenti e solidi dati scientifici disponibili e include la chiusura di tre aree di aggregazione di individui giovanili»: in particolare l'are «est di Banco Avventura (nasello)», quella a «est del Banco di Malta (nasello)», quella a «ovest del Bacino di Gela (gambero rosa)». Non solo stop alla pesca di fondo: per Oceana «la chiusura delle nursery è un aspetto chiave che deve essere necessariamente accompagnato da un piano di recupero» per «ricostruire gli stock e assicurare la sostenibilità a lungo termine della risorsa nello Stretto di Sicilia». Gli stati costieri si riuniranno dal 25 al 29 maggio proprio per discutere il futuro degli stock sovrapescati del Mediterraneo, che include quanto viene chiesto da Oceana sulla protezione delle nursery.

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