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Israele avvia esercitazioni militari a sorpresa nella Striscia di Gaza

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Dan Shapira ha accusato oggi il premier Benyamin Netanyahu di aver «creato confusione»

 TEL AVIV. Le forze armate israeliane hanno iniziato stamane una esercitazione a sorpresa nelle aree del Neghev a ridosso della striscia di Gaza. Lo ha reso noto un portavoce militare. Le manovre - che si concluderanno in nottata - impegnano forze di terra e l'aviazione. Gli abitanti della zona sono stati informati preventivamente che nel corso della giornata sentiranno gli echi di esplosioni.

A conferma del livello di tensione nella zona ieri un dirigente di Hamas a Gaza, Mahmud a-Zahar, ha ribadito che obiettivo della sua organizzazione è di «liberare l'intera Palestina» in quanto - ha aggiunto - lo Stato di Israele «è stato edificato su terre che non gli appartengono». A-Zahar ha aggiunto che per la realizzazione di quei progetti sarà necessario assumere il controllo anche in Cisgiordania, per il suo elevato valore strategico. Hamas ha grande fiducia nelle capacità di lotta dei palestinesi della Cisgiordania i quali, ha auspicato, sapranno un giorno prevalere sulle forze israeliane di occupazione e su quanti nell'Anp le assecondano.

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Dan Shapira ha accusato oggi il premier Benyamin Netanyahu di aver «creato confusione» quando negli ultimi giorni ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie circa la sua disponibilità a puntare alla soluzione dei due Stati con i palestinesi. «Ci chiediamo quale sia la vera politica di Israele», ha detto Shapira a radio Gerusalemme.

Shapira ha ammesso che le parole di Netanyahu, che alla vigilia delle elezioni ha assicurato che finchè sarà in carica impedirà la costituzione di uno Stato palestinese, «hanno destato viva preoccupazione» negli Stati Uniti. In seguito il premier israeliano ha però precisato che intendeva riferirsi solo alle circostanze attuali. Gli Stati Uniti, ha proseguito Shapira, continuano a ritenere che la soluzione dei Due Stati sia l'unica possibile. «Ora dovremo compiere un riesame del nostro approccio e vedere quali altri passi possano essere adottati» per puntare verso quell'obiettivo.

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