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Alitalia: 10mila cassaintegrati a 20mila euro pagati con soldi pubblici

Diecimila cassintegrati Alitalia a 20mila euro pagati con i soldi pubblici. A denunciarlo è un dossier Inps

ROMA. Diecimila cassintegrati Alitalia a 20mila euro pagati con i soldi pubblici. A denunciarlo è un dossier Inps: “Il fondo volo pesa sulla fiscalità generale addirittura per il 96%. E ancora oggi, sette anni dopo il salvataggio della italianità della compagnia, i cittadini mantengono tra i quasi diecimila cassintegrati 152 che prendono da dieci a ventimila euro. Più due che sfiorano i trentamila”.

La vicenda ha inizio nell'Aprile del 2006, con la notizia della operatività del Fondo speciale per il trasporto aereo, istituito dal governo Berlusconi nel 2004, in cui si esplicava: questo fondo “opera presso l’Inps senza oneri per la finanza pubblica”. Ad oggi ci si chiede se è davvero così. Da anni infatti questa cassa è alimentata da un pubblico pedaggio pagato da ogni passeggero che tocca un aeroporto nazionale. All’inizio era di un euro. Poi è salito a due. E infine a tre. Soldi che vanno a gravare sui biglietti, quindi sui cittadini che volano e in definitiva, dato che chi vola per lavoro da qualche parte scarica poi le spese di viaggio, su tutti gli italiani.

"Come una vera e propria sovrattassa" spiega Gian Antonio Stella in un'intervista sul Corriere della Sera. Una tabella sulle fonti di finanziamento del «fondo» da 2007 al 2014 spiega tutto: la quota dei contributi delle aziende e dei lavoratori del settore cala al 4%, quella della gabella sui biglietti s’impenna fino al 96%. Anzi, nel 2013 addirittura al 98%: «5,4 milioni di euro dalle aziende e dai lavoratori del settore e 217,8 milioni dai “3 euro a biglietto”»

Per l'Inps, tutto ciò risulta "assurdo".  Tanto più che questa tassa è caricata «indipendente dal costo del biglietto. Chi viaggia low cost paga tanto quanto chi viaggia in business». Per il resto, il Fondo è «alimentato da un contributo sulle retribuzioni a carico dei datori di lavoro (0,375%) e dei lavoratori (0,125%) del settore» ma questo versamento è calcolato solo su una parte della retribuzione: «Ad esempio, un pilota che percepisce un salario mensile di 10.000 euro, di cui circa 4000 euro di indennità di volo, versa al Fondo un contributo di 7,5 euro mensili». Dopo di che, se resta a spasso, ne prende circa 8000: mille volte di più.

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