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I regionali si fermano: sì allo sciopero contro la Finanziaria

Crocetta ha annunciato ieri che la giunta approverà la manovra la prossima settimana e la trasmetterà poi al Parlamento

PALERMO. I regionali si fermano. È sciopero contro la Finanziaria dei tagli a premi e permessi. Ma soprattutto è un no secco alla norma con cui vengono ridotte le pensioni a chi lascerà gli uffici d'ora in poi.

A rompere gli indugi sono stati i sindacati autonomi Cobras, Sadirs, Dirsi (la sigla dei dirigenti) e Siad. A loro si è unità anche l'Ugl. La protesta scatterà martedì 17 marzo con un sit in che per tutta la mattinata vedrà i regionali e i dipendenti delle partecipate sotto la sede ella presidenza della Regione a Palazzo d'Orleans.

Un secondo giorno di sciopero è previsto in contemporanea all'apertura dei lavori sulla Finanziaria all'Ars e per questo motivo i sindacati attendono che il Parlamento annunci il calendario ufficiale prima di formalizzare la data della seconda protesta.

Una volta fissata la data, i confederali riuniranno tutto il personale - anche da altre province - a piazza Croci per dar vota a un corteo che attraverserà il centro di Palermo. Previste poi altre manifestazioni nelle principale piazze siciliane.

L'Ars dovrebbe iniziare a votare la Finanziaria in commissione a fine marzo o al massimo ai primi di aprile. Il varo in aula è previsto per fine aprile. Crocetta ha annunciato ieri che la giunta approverà la manovra la prossima settimana e la trasmetterà poi al Parlamento.

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