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Madonna in tv si racconta da Fazio: sono un cuore ribelle

ROMA. Un bicchiere di vino rosso con tanto di brindisi con il padrone di casa, un grande mazzo di mimose, due canzoni del nuovo album cantate dal vivo (Devil Pray e Ghost town) e tante chiacchiere sul senso della libertà, sull'emancipazione della donna, sulla sua vita di artista e di madre. Madonna la ribelle, Madonna l'artista-che-dice-e-fa-sempre-quello-che-vuole ha scelto il salotto informale di Fabio Fazio a Che tempo che fa (nella puntata che andrà in onda l'8 marzo, giorno della festa della donna) per presentare il suo nuovo album Rebel Heart, il 13/o della sua carriera, che uscirà il 9 marzo in formato digitale e il 10 in formato fisico.

Un salotto così informale che la regina del pop, avvolta in un lungo cappotto nero con ampi spacchi davanti e dietro e dopo aver cantato Devil Pray, invece che accomodarsi sulla poltrona offertale da Fazio preferisce appollaiarsi su uno dei braccioli, mandando in estasi il pubblico in studio. Si parla del disco, come è naturale che sia, e Madonna, al suo ritorno nella tv italiana a 15 anni di distanza dall'ultima volta, racconta prima di tutto il significato del titolo. «Ci sono due lati molto molti forti della mia personalità: quello ribelle, provocatorio, che vuole lottare per la libertà. E poi c'è il lato romantico, che crede nell'amore vero ed è pronto a dare il cuore. L'album racchiude entrambi questi aspetti».

Per scaldare un po' l'atmosfera, Fazio le offre - sulla scia dei tweet che avevano preceduto il suo arrivo - un calice di vino rosso, «il migliore che abbiamo». Lei sembra apprezzare, sorseggia e brinda «a tutti noi perchè sia possibile trovare in noi stessi il nostro cuore ribelle», ma avverte che «il vino non garantisce la libertà». Come non la garantiscono le droghe, come canta in Devil's Pray, «è un'illusione pensare che ci facciano stare meglio». Lei, la signora Ciccone che della libertà ha fatto una bandiera, non accetta compromessi: «Voglio dire quello che voglio dire, e non semplicemente trasmettere quello che mi dicono gli altri. Non è possibile lottare per la libertà se non hai un cuore davvero grande». Ma la libertà ha un prezzo, sempre. «Parlare in modo aperto, esprimere le proprie opinioni, lottare contro la discriminazione, dire cose che non piacciono, andare contro le convenzioni è sempre stato difficile e continua ad esserlo. Per me, è l'unico modo in cui un'artista può esprimersi davvero».

E il discorso scivola sugli atti di terrorismo che hanno sconvolto recentemente l'Europa, su tutti la strage di Charlie Hebdo. «Diamo sempre per scontata ovunque la libertà - sottolinea Madonna -. Ciò che è accaduto a Parigi è stata una sveglia per tutto il mondo. Non solo perchè ci ha reso più consapevoli della libertà che diamo per scontata, ma anche perchè ci ha fatto capire che dobbiamo diventare più tolleranti».

Nelle pause pubblicitarie («ci dobbiamo fermare? perchè?», chiede incredula per lo stop) cerca il contatto con il pubblico («Come sta andando? quali canzoni vi piacciono?») che risponde con un entusiasmo degno di una tribuna da stadio, chiedendo lumi sul prossimo tour che la vedrà in Italia il 21 novembre a Torino («Ci sto pensando. Cerco l'ispirazione nell'arte, nella musica, nei film, nel lavoro che fanno gli altri»). C'è spazio anche per parlare dei figli («la mattina prego con loro prima che vadano a scuola, poi mi rimetto a dormire», ammette) e di due donne nell'arte: Frida Kahlo e Tamara de Lempicka, di cui possiede un dipinto. «Per me anche Frida era un cuore ribelle. Nonostante le sue sofferenze ha trovato il modo di esprimere se stessa e nei suoi quadri vedo forza, compassione, sofferenza, ma anche onestà. Non ti sta nascondendo nulla, ha sempre il cuore il mano. E poi è stata una delle prime donne artiste di grande successo in un mondo dominato dagli uomini. Anche per questo mi ispiro a lei».

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