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La fuga della regina Bianca e la tirannia di conte Bernardo: racconti e leggende sul castello di Donnafugata

RAGUSA. Ancora oggi suscita fascino e curiosità. E' il castello di Donnafugata, nel Ragusano, le cui bellezze si perdono nelle sue innumerevoli leggende. Quando si parla della storia di questo antico castello, si racconta di una tale regina Bianca di Navarra rinchiusa dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza dalla quale riuscì però a fuggire attraverso le gallerie che conducevano nella campagna che circondava il palazzo.

Ecco che da qui nacque il nome dialettale di “Ronnafugata”, cioè “donna fuggita”. Il conte Bernardo era conosciuto come un abile stratega, scaltro, crudele e temuto persino dai sovrani di Palermo che non fecero nulla per ridimensionare il suo potere. Di lui si diceva che nascondesse un tesoro consistente in una capra tutta d’oro, venuta fuori dal luogo in cui era nascosta dopo un complicato incantesimo.

Del conte si racconta anche che facesse fare una brutta fine a tutti coloro che lo ostacolavano e soprattutto ai suoi nemici, tra i quali i Chiaramonte. Tuttavia, la regina Bianca trovò il coraggio di ribellarsi al suo potere. E tanta fu la sua voglia di fuggire che, per la fretta, la donna rinunciò perfino a vestirsi. Seminuda dunque e avvolta dai suoi lunghi capelli, trovò rifugio sopra una galera ormeggiata presso la riva al porto. Senza esitare, si immerse nelle gelide acque del mare per raggiungere la salvezza. Il conte Bernardo comunque riuscì a trovarla, piegandola ai suoi voleri.

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