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India, parla lo stupratore-killer: ma l'intervista viene bloccata

Governo e giudici hanno bloccato la diffusione. L'uomo è stato condannato a morte, ma non è pentito

NEW DELHI.  Governo, giudici e polizia sono scesi in campo oggi a New Delhi dopo le polemiche suscitate dalla diffusione di brani di un'impressionante intervista ad uno stupratore indiano non pentito e condannato a morte, parte di un documentario («Indiàs Daugther») di oltre un'ora della regista Leslee Udwin che la Bbc trasmetterà il prossimo 8 marzo. Si tratta di Mukesh Singh, partecipe del mortale stupro di gruppo avvenuto il 16 dicembre 2012 a bordo di un autobus in movimento a New Delhi ai danni di una giovane studentessa di 23 anni, e che la Udwin riuscì ad intervistare due anni fa nel carcere di Tihar.

Un tribunale ieri ha proibito la trasmissione del documentario in India, disposizione confermata anche oggi da una Corte di secondo grado. Da parte sua il ministero dell'Interno ha avvertito che i trasgressori saranno pesantemente sanzionati, disponendo un massiccio intervento della polizia per far rispettare il divieto, anche in Internet. Il ministro dell'Interno Rajnath Singh ha inoltre convocato nel pomeriggio un vertice urgente a cui sono stati invitati alti responsabili della polizia, della Prefettura e della Direzione carceraria per fare il punto per studiare ogni altra iniziativa necessaria. Lo stesso Singh ha inoltre disposto la comunicazione ufficiale alla Bbc della decisione della giustizia indiana di proibire la trasmissione del documentario, i cui diritti esclusivi in India sono stati acquistati dalla emittente Ndtv.

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