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Nek: mi rimetto in gioco con un album più... "sporco" - Video

MILANO. «Mi sono rimesso in gioco e per farlo ho deciso di stupire». A raccontare è Nek, che dopo aver voluto stupire prima di tutto se stesso con un suono nuovo e con il ritorno sul palco di Sanremo, oggi si è ripresentato in scena con il nuovo album 'Prima di parlare', ovvero l'ultimo lavoro da studio di una carriera da popstar internazionale lunga ormai più di vent'anni e con 8 milioni di dischi venduti in totale.

«Questo - spiega Filippo Neviani da Sassuolo - è il mio album più 'sporco' perchè è il più contaminato. Il disco precedente è stato l'ultimo al quale ho lavorato con persone che mi hanno accompagnato per dodici anni. Era finita la magia e ho deciso di chiudere un capitolo con grande serenità, alla ricerca di nuovi
stimoli nati in una sorta di comune musicale». Per l'occasione Nek ha suonato quasi tutti gli strumenti, ai quali poi sono stati aggiunti un quartetto d'archi e addirittura un'orchestra, proprio per sancire un distacco dal precedente capitolo da studio pensato e voluto per soli chitarra, basso e batteria.

«Quando mi sono presentato sul palco in attesa di sapere chi aveva vinto tra noi tre - dice Nek - avevo già avuto la mia vittoria personale con il premio della sala stampa, quello per il miglior arrangiamento e per la canzone più radiofonica. Certo sarei stato contento della vittoria, ma forse così sarei diventato antipatico a qualcuno».

«Questa volta mi sono goduto Sanremo più di diciotto anni fa - confessa Nek che al Festival nel 1997 si
era presentato con 'Laura non c'è' - perchè allora avevo 27 anni e tutto accadeva in velocità, bisognava correre. Questa volta avevo quella consapevolezza che ti permette di dare un nome a tutte le sensazioni che provi».

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