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Impegno contro l'Isis: altri 300 istruttori militari in Iraq

Un numero che si aggiunge ai 200 già presenti per lo stesso compito

SYDNEY. L'Australia aumenta sostanzialmente il suo contingente di istruttori delle forze armate irachene che combattono il gruppo jihadista islamico Isis, aggiungendo 300 soldati ai 200 delle forze speciali già impegnati nello stesso compito. Il dispiegamento farà parte di una missione congiunta con la Nuova Zelanda, che la settimana scorsa ha annunciato l'invio di 143 istruttori militari.  Le forze dei due paesi saranno dispiegate nella base militare di Taji a nord di Baghdad.

Cacciabombardieri jet dell'aeronautica australiana partecipano già da ottobre alla coalizione guidata dagli Usa che bombarda obiettivi dell'Isis in Iraq. «Abbiamo rallentato l'avanzata dell'Isis, ma le forze regolari dell'Iraq ora hanno bisogno di sostegno per costruire la capacità di conquistare territorio e mantenerlo», ha detto il primo ministro conservatore australiano Tony Abbott, nel dare l'annuncio dopo una riunione di gabinetto.

L'opposizione laburista ha espresso sostegno per il nuovo dispiegamento, a condizione che le truppe operino in Iraq su richiesta del governo di Baghdad, che la missione sia confinata all'Iraq e che le truppe operino esclusivamente in ruoli di non combattimento. Ieri il governo di Canberra ha imposto il divieto, pena la reclusione fino a 10 anni, di recarsi nella roccaforte dell'Isis a Mosul in Iraq, senza una ragione legittima come visite familiari. Simili restrizioni sono state imposte a dicembre per la provincia siriana di al-Raqqa, un'altra roccaforte dell'Isis. Secondo stime del governo, sono circa 70 i cittadini australiani che combattono con il gruppo jihadista in Iraq e in Siria.

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