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Veneto, sarà Luca Zaia il candidato della Lega alla Regione

Giampaolo Dozzo è stato nominato commissario ad acta per la gestione della Liga Veneta durante la fase delle elezioni regionali che vedranno un solo candidato del Carroccio

MILANO.  Il Consiglio federale della lega ha ratificato all' unanimità la candidatura di Luca Zaia a presidente del Veneto.

Giampaolo Dozzo è stato nominato commissario ad acta per la gestione della Liga Veneta durante la fase delle elezioni regionali che vedranno quale unico candidato del Carroccio Luca Zaia.

È quanto sarebbe stato deciso nel corso del consiglio federale di Milano.

Il Consiglio federale, a quanto si è appreso, ha chiesto a Flavio Tosi di decidere tra il Movimento e la Fondazione che fa capo a lui. Il massimo organo decisionale del Carroccio avrebbe deciso la incompatibilità tra le due cose chiedendo a Tosi una riposta a tempi brevi.

Intanto, la Procura della Corte dei Conti del Veneto ha notificato al gruppo consiliare della Lega Nord in Regione Veneto l'invito a controdedurre entro due mesi in merito a delle presunte spese irregolari sostenute dal gruppo stesso nell'anno 2012. La contestazione riguarda spese per circa 80.000 euro, cifra di molto inferiore all'originario addebito di circa un milione di euro.

La Lega Nord che ne dà notizia rileva che «preso atto di tale sensibile riduzione delle cifre effettuata dalla stessa Corte, e tenuto conto che l'addebito riguarda il gruppo consiliare più numeroso, per cui si parla di meno di 5.000 euro a consigliere, il capogruppo Federico Caner ha ritenuto di convocare domani i consiglieri con lo scopo di informarli e decidere modi e tempi delle controdeduzioni, in quanto si ritiene di dover ribadire che anche le voci su cui la Corte eccepisce rientravano nella piena facoltà di spesa del Gruppo».

«Si tratta, d'altra parte, di una materia complessa sulla quale - rileva la Lega -, per iniziativa dei vari gruppi consiliari, Lega compresa, e della stessa Regione Veneto, sono state coinvolte anche la Magistratura amministrativa e la Corte costituzionale, la quale ultima, con la sentenza 130 del 2014, ha già dichiarato l'illegittimità del controllo esercitato dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sui rendiconti del 2012».

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