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La città di Saddam in mano all'Isis, attacco degli iracheni

Operazione militare per riconquistare Tikrit

TIKRIT. L'esercito iracheno, appoggiato da combattenti sciiti e sunniti, ha dato il via ad una operazione militare su larga scala per riconquistare la città natale di Saddam Hussein, Tikrit, in mano all' Isis: lo ha reso noto la tv statale irachena. Partecipano all'operazione anche unità aeree e di artiglieria.

In un discorso in televisione, il primo ministro Haidar al Abadi ha fatto appello alle forze armate e alle milizie che partecipano all'operazione perchè vengano limitati al minimo i danni «alle vite e alle proprietà» della popolazione civile e perchè la popolazione della regione venga «trattata bene». L'invito si spiega con le accuse rivolte negli ultimi mesi alle milizie di volontari sciiti appoggiate dall'Iran di avere compiuto atrocità contro la popolazione sunnita nelle aree strappate all'Isis. Nella provincia di Salahuddin, di cui Tikrit è capoluogo, sono inoltre forti le simpatie per lo Stato islamico da parte della popolazione sunnita. Una circostanza che ha favorito la fulminea offensiva con cui i jihadisti sunniti si sono impadroniti di Tikrit nel giugno scorso, muovendo da Nord, dove avevano conquistato Mosul.

L'Iran si è offerto di salvaguardare le opere potenzialmente a rischio in Iraq dopo lo scempio delle statue e dei bassorilievi compiuto dai jihadisti dell'Isis a Mosul che hanno poi diffuso un video. Lo riferisce l'agenzia di stampa semiufficiale Isna. Mohammad Hassan Talebian, funzionario di alto livello dell'Ente per il patrimonio culturale dell'Iran, ha scritto al direttore generale dell'Unesco Irina Bokova e ai funzionari iracheni nella quale afferma che l'Iran è pronto ad ospitare le opere irachene fino a quando saranno in pericolo. Talebian sostiene che l'Iran si sente in obbligo di proteggere le opere storiche dell'Iraq, un Paese con il quale condivide una storia comune e ha condannato la distruzione delle statue antiche da parte dell'Isis.

«La nostra posizione è chiara: siamo contro ogni tipo di terrorismo, compreso quello del Daesh». Lo ha detto il consigliere per gli affari internazionali della Guida Suprema iraniana, Ali Akbar Velayati, parlando ai giornalisti al termine dell'incontro con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «Sin dall'inizio siamo contro il Daesh, lottiamo contro di loro - ha aggiunto -. Aiutiamo i nostri fratelli e sorelle in Iraq a difendere l'integrità e la sovranità del loro Paese e continuiamo a sostenere i governi di Iraq e Siria nella loro legittima lotta contro il terrorismo».

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