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Campanella: “Servizi carenti e pochi voli, il turismo in Sicilia non sta bene”

PALERMO. Il presidente regionale della Fiavet, Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo: “Nel 2014 abbiamo registrato rispetto all’anno precedente un calo di fatturato di oltre il 20 per cento nella vendita dei nostri prodotti”.

Il turismo siciliano, dopo aver archiviato il 2013 con un risultato negativo, mostra segnali di ripresa: il numero di presenze nel 2014 è cresciuto del 3,6% secondo l’analisi congiunturale del Servizio di statistica della Regione siciliana. Eppure le agenzie di viaggio siciliane evidenziano tante ombre. A spiegare quali è Gino Campanella, presidente regionale della Fiavet, Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo. «Nel 2014 abbiamo registrato rispetto all’anno precedente un calo di fatturato di oltre il 20 per cento nella vendita dei nostri prodotti, con una flessione maggiore nella vendita del prodotto estero. Diversi i motivi, tra questi l’insufficienza di voli diretti nell’arco dell’intera stagione ed i pochi programmati, sono concentrati nel periodo estivo».

Qual è lo stato di salute del turismo in Sicilia?

«Certamente non positivo. L’incremento di qualche punto percentuale è solo un fatto indicativo, ma non è certo rappresentativo di un malessere diffuso che principalmente colpisce tutte le categorie che esistono ed operano a norma di legge. Questi soggetti sono compressi tra una crisi economica globale ed un sistema legislativo e fiscale talmente pressante che non agevola le imprese, anzi a volte le ostacola. Anche il ricettivo soffre, gli albergatori stentano a vendere il loro prodotto persino nella settimana di ferragosto. Diminuiscono i tempi di permanenza e la conseguenza è che non viene venduta la settimana intera ma viene spezzettata, con il conseguente aumento di costi per la gestione alberghiera. Ciò comporta che i costi per quel periodo sono più alti perché si cerca di compensare le vendite inferiori del resto dell’anno».

Quali destinazioni riscuotono più successo?

«I complessi di una certa importanza dove c’è una qualità di servizi, come nel caso di Tindari. Anche se in termini di presenze si registrano aumenti significativi località come San Vito Lo Capo che nell’ultimo anno ha fatto segnare un aumento delle presenze del 14 per cento rispetto al 2013, ed emergono nuove destinazioni turistiche, anche se con una prevalenza di complessi residenziali o di soluzioni abitative alternative. Si affitta un appartamento senza servizi particolari ed è più economico. Si tratta di un modello nuovo di gestione di vacanze a un prezzo più basso. La vacanza di relax con l’animazione, però, è una cosa diversa».

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