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Schifani: "Fi decida con chi stare. Crocetta? Faccia scelte coraggiose"

Il senatore di Ncd attende risposte dal partito di Berlusconi sulle alleanze per le prossime Regionali

ROMA. «Forza Italia decida se stare con la Lega di Salvini o correre alle regionali con Area Popolare di Ncd e Udc. Chiediamo coerenza e aspettiamo delle risposte». Lo afferma in una intervista al Giornale di Sicilia, il senatore Renato Schifani, responsabile del programma del Nuovo Centrodestra. «È chiaro - dice Schifani - che il vecchio centrodestra non può più esistere. Non entro nel merito dei conflitti di Fi tra Berlusconi e Fitto, è una partita tutta loro. Ma se guardiamo al quadro complessivo del centrodestra includendo la Lega di Salvini, ci troviamo di fronte a una destra estrema antieuropea, della intolleranza, che si pone in contrapposizione col popolarismo europeo di Forza Italia, Ncd e Udc, ecco perchè ritengo impossibile la convivenza tra l'estremismo di Salvini e l'ampia area moderata che vede, accanto a noi, anche Forza Italia».

«Lo stato di salute e di efficienza del governo regionale siciliano è sotto gli occhi di tutti. Oggi la Sicilia paga il prezzo del governo Crocetta verso il quale sono fortemente critico. Decine di assessori cambiati in un paio di anni, siamo gli ultimi ad abolire concretamente le Province mentre potevamo essere i primi, la formazione professionale è paralizzata, e, ancora, abbiamo una finanziaria che non si riesce a chiudere, assistiamo alla sopravvivenza delle società partecipate in luogo della annunciata chiusura, al pagamento di spesa corrente sottraendo le risorse alla spesa per gli  investimenti». Lo dice in una intervista al Giornale di Sicilia il senatore Renato Schifani, senatore di Area popolare Ncd-Udc. Inoltre, aggiunge Schifani, «ancora una volta il presidente della Regione chiede aiuti a Roma nonostante negli ultimi due anni abbia contratto due mutui, uno da un miliardo e un altro da 1,8 miliardi. Una pesante eredità per le future generazioni. Non entro nel merito delle scelte che adotterà il governo centrale, ma dico soltanto che è arrivato il momento che il governo regionale riduca con scelte coraggiose il deficit promuovendo nel contempo uno sviluppo reale».

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