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La super risonanza che "brucia" i tumori, test in Italia

Una realtà all'avanguardia non solo in Italia ma in Europa «e che consentirà - sottolinea Dino Amadori, direttore scientifico dell'Istituto - di dare al via ad una piano di ricerca per la diagnosi e cura dei tumori unico nel panorama internazionale»

ROMA. Una 'super' risonanza magnetica combinata con un macchinario che emette ultrasuoni ad altissima intensità, focalizzandoli in un punto in modo da 'bruciare le cellule tumorali con precisione, in modo non invasivo e con l'assenza quasi totale di effetti collaterali. È l'innovativo macchinario che verrà inaugurato lunedì 2 marzo presso l'Irst (Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori).

Una realtà all'avanguardia non solo in Italia ma in Europa «e che consentirà - sottolinea Dino Amadori, direttore scientifico dell'Istituto - di dare al via ad una piano di ricerca per la diagnosi e cura dei tumori unico nel panorama internazionale».

Per i prossimi tre anni saranno portati avanti tre progetti sperimentali per valutare l'accuratezza diagnostica, sicurezza, tollerabilità, comfort e costo-efficacia di questo tipo d'indagine, la capacità della risonanza nell'individuare i danni procurati al fegato dai farmaci chemioterapici e l'utilizzo degli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità nel trattamento dalle metastasi ossee e del dolore.

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