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Commercio al dettaglio, 2014 anno nero: vendite scese dell'1,2%

Dai farmaci all'abbigliamento: non c'è capitolo di spesa che si salvi

ROMA. Il 2014 passa agli archivi come un altro anno nero per il commercio al dettaglio, con le vendite che scendono dell'1,2%. Lo rileva l'Istat. Si tratta del quarto anno consecutivo che chiude in calo, anche se rispetto al 2013 la caduta rallenta. Nel 2014 male sia il settore alimentare (-1,1%) che il resto dei comparti (-1,2%). L'ultimo bilancio positivo per il commercio al dettaglio, specchio dei consumi, è stato infatti il 2010, dopo sono succeduti tutti cali. Guardando ai diversi canali di distribuzione, il giro d'affari si contrae sia per i grandi punti vendita (-0,4%) con l'eccezione dei discount (+2,4%), che, soprattutto, per i piccoli negozi (-1,8%).

Quel che più colpisce è che non c'è capitolo di spesa che si salvi. Rispetto al 2013 le vendite sono diminuite anche per i farmaci (-1,2%), l'abbigliamento (-1,0%) i mobili (-1,1%) o gli elettrodomestici (-1,2%). Ancor peggio è andata per il comparto dell'informatica e della telefonia (-2,8%), mentre hanno tamponato le perdite i settori calzature-articoli in cuoio e giochi (-0,1%).

Un dicembre in chiaro scuro per il commercio al dettaglio, che su novembre subisce un calo dello 0,2%, tornando a scendere dopo tre mesi. Lo rileva l'Istat, che però registra un dato positivo, anche se solo dello 0,1%, su base annua, grazie alla spinta degli alimentari (+0,8%). D'altra parte dicembre è il mese delle feste Natalizie.

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