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Ucraina, l'accusa di Amnesty: "Usate bombe a grappolo illegali"

Secondo quanto riferito dall'Ong, troppe le vittime del conflitto

MOSCA. Armi illegali, come le bombe a grappolo, sono state utilizzate nel conflitto in Ucraina: è la denuncia di Amnesty International, che critica inoltre entrambe le parti in lotta per l'alto numero di vittime tra i civili.

«Tenendo conto di tutti i dati i nostro possesso al momento, riteniamo che (bombe a grappolo) siano state utilizzate da entrambe le parti», afferma la direttrice per le ricerche Anna Neistat.

Nel suo rapporto annuale pubblicato oggi, l'organizzazione per i diritti umani biasima poi entrambe le parti in conflitto per l'alto numero di morti civili derivanti dal fuoco indiscriminato di colpi di mortaio o razzi non guidati sparati in aree popolate: in Ucraina orientale «entrambe le parti non sono riuscite a prendere le precauzioni necessarie per proteggere i civili, in violazione delle leggi di guerra», afferma Amnesty.

L'organizzazione per i diritti umani ha anche registrato rapimenti, torture e uccisioni sommarie da parte di battaglioni di volontari al fianco del governo e da parte di unità combattenti dei separatisti.

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