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Il Pd apre per le porte a Orlando: più vicino l'ingresso del Mov 139

Le parole del segretario regionale Raciti

PALERMO. Dopo mesi di gelo, il Pd apre per la prima volta a Leoluca Orlando. E ora è più vicino l’ingresso del Mov 139, il movimento del sindaco di Palermo, nel Partito democratico.  La mano tesa è arrivata dal segretario del Pd, Fausto Raciti, durante la direzione regionale in corso a Palermo: «Spero possa aderire anche Orlando. Dove siamo in grado di costruire percorsi politici comuni credo si debba procedere al tentativo di allargare l'esperienza del Pd.  La bussola è la capacità di ritrovarci con questi soggetti politici, in una condizione in cui loro riconoscono il percorso del Pd».  L’apertura a Orlando è arrivata nel giorno in cui sono ufficialmente entrati nel Pd i 5 deputati di Articolo 4 - Luca Sammartino, Valeria Sudano, Paolo Ruggirello, Alice Anselmo e Raffaele Nicotra - con tutti i consiglieri comunali a loro vicini. Un'operazione che ha di fatto permesso al Pd di inglobare un partito nascente sul territorio.
E nei prossimi giorni verrà presa una decisione anche sull’ex Udc Nicola D’Agostino e sull’ex Pdl Nello Dipasquale. Tutti segnali, secondo alcuni deputati, che il Pd sta mettendo in campo a livello centrale e regionale una strategia di allargamento che punta a essere pronti a fare incetta di voti nel caso in cui cui andasse a votare anticipatamente.  Non a caso Davide Faraone ha anticipato che a livello nazionale è prevedibile un ingresso nel Pd di deputati o ex deputati del Movimento 5 Stelle.  Raciti ha delineato la strategia sottolineando che «il partito preferisce l’allargamento piuttosto che le federazioni». Dunque ingressi ufficiali con tanto di tessera piuttosto che patti elettorali con movimenti territoriali. È un messaggio al Megafono di Rosario Crocetta che fino a ora ha invece scelto la via dell’autonomia e del patto elettorale.
Le operazioni politiche non possono però prescindere dalla cura dei conti. E qui scatta l’emergenza, segnalata dal tesoriere del Pd, Alessandro Tuccio, secondo cui la situazione finanziaria del partito è «disastrosa, drammatica, gravissima». Una situazione che lascia prevedere altri licenziamenti fra il personale amministrativo, dopo la cassa integrazione avviata l’anno scorso.

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