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Poche modifiche al Jobs Act,
restano i licenziamenti collettivi

Renzi: "Oggi è il giorno atteso da anni. Il jobs act rottama i co.co.co e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti"

ROMA. Nel decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tutele crescenti ''non ci sono modifiche sostanziali''. Lo spiegano fonti vicine al dossier sul provvedimento che sarà oggi approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri. Le stesse fonti spiegano che il decreto prevede la possibilità di demansionare il lavoratore e include nelle regole sui licenziamenti anche i licenziamenti collettivi (non tenendo conto quindi di quanto chiesto dalle Commissioni lavoro di Camera e Senato).

Nuove forme contrattuali in vigore dal 2016. L'abolizione dei contratti a progetto e dell'associazione in partecipazione e la rimodulazione delle altre tipologie contrattuali dovrebbero andare in vigore dal 2016. Per quest'anno - si apprende - sarà ancora possibile stipulare questi contratti mentre anche dopo il 2016 sarà possibile stipulare co.co.pro con accordi sindacali.

Renzi: oggi rottamiamo co.co.co e rendite posizione. "Oggi è il giorno atteso da anni. Il jobs act rottama i co.co.co e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti. #lavoltabuona". Così il premier Matteo Renzi alla vigilia del Consiglio dei ministri che varerà i decreti attuativi della riforma.

Ok decreto contratto tutele crescenti. Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tutele crescenti. Nel provvedimento che modifica l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sono compresi anche i licenziamenti collettivi (non sono state quindi ascoltate le richieste delle Commissioni lavoro di Camera e Senato).

Cisl: su licenziamenti collettivi grave errore. "Il mantenimento delle norme sui licenziamenti collettivi è un grave errore del governo". Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, poco prima dell'inizio del Consiglio dei ministri, indicando in questo senso quanto risulta al sindacato. "E' un segno di arroganza e di scarsa attenzione nei confronti di coloro che conoscono e rappresentano il mondo del lavoro", aggiunge in una nota.

solo quando le cose vanno bene e non sa come si gestiscono le difficoltà occupazionali ed i problemi del lavoro. In ogni caso, siamo certi che attraverso la contrattazione recupereremo e supereremo tutte le castronerie che il governo si appresta a fare sui temi del lavoro", conclude il segretario confederale della Cisl.

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