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Neonata morta in ambulanza, nove gli indagati. Ispettori, sotto accusa la clinica e il 118

Tra gli indagati ci sono anche medici della clinica Gibiino e personale Utin

CATANIA. Sono nove gli indagati dalla Procura di Catania nell'ambito dell'inchiesta sulla morte della piccola Nicole, deceduta su un'ambulanza verso Ragusa per mancanza di posti letto negli ospedali della città. Secondo quanto apprende l'ANSA, tra loro medici della clinica Gibiino e personale Utin. Il reato ipotizzato è omicidio colposo.

L'iscrizione dei 9 indagati per omicidio colposo nell'ambito dell'inchiesta sulla morte della piccola Nicole è stata confermata dal procuratore di Catania, Giovanni Salvi, destinatari dell'informazione di garanzia sono 5 medici che hanno operato tra la clinica e il trasferimento in ambulanza della piccola, 2 persone del 118 e altre 2 di altrettante unità di terapia intensiva neonatale. "Stiamo verificando - ha ribadito il procuratore - le responsabilità penali. E' una vicenda dolorosa e occorrerà tempo".

È cominciato, inoltre, nella sede dei carabinieri del Nas di Catania l'incontro con gli ispettori inviati dal ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, per accertamenti sulla piccola Nicole, morta il 12 febbraio scorso in ambulanza tre ore dopo la nascita per mancanza di posti letto negli ospedali. Oltre a 3 ispettori del ministero, ci sono anche il direttore della programmazione, Renato Botti e quello dell'Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali Francesco Bevere. È presente anche l'assessore regionale alla salute Lucia Borsellino.

 «Lavoro insieme agli altri. Sono nella qualità di assessore perchè chiaramente ci siamo preoccupati per primi, a poche ore dall'accaduto, di avviare tutte le attività ispettive ed oggi siamo qua per insediare la commissione ministero-regione. Lo scopo è fare chiarezza sull'accaduto e soprattutto stabilire quali siano gli elementi di criticità per evitare che fatti del genere possono verificarsi nuovamente». Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino a Catania entrando nella sede del Nas dei carabinieri ed ispettori del ministero per chiarire tutti gli aspetti della morte della piccola Nicole.

«Su questa vicenda - ha concluso - non dirò una parola se prima non si faccia chiarezza sull'accaduto anche per rispetto delle istituzioni ministeriali che ci stanno affiancando in questa attività». «Non siamo tenuti a dare alcuna comunicazione perchè la commissione è congiunta e quindi ogni notizia sarà data insieme alle fonti ministeriali, è un problema di rispetto della Istituzione. Stiamo lavorando alacremente». Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, lasciando la sede del Nas dei carabinieri di Catania dove si è tenuto un incontro con gli ispettori del ministero dalla Salute sulla morte della piccola Nicole.

«Nessuna dichiarazione, siamo tenuti al segreto professionale». Lo ha detto i responsabili del servizio 118 che hanno partecipato, nella sede del Nas dei carabinieri di Catania, all'incontro con gli ispettori del ministero dalla Salute che ha avviato un'inchiesta sulla morte della piccola Nicole.

PRIMI ATTI DEGLI ISPETTORI. La casa di cura non ha segnalato la gravità del caso alle Unità di terapia intensiva neonatale contattate, e il 118 avrebbe dovuto inviare la bambina nell'Utin più vicina, a Messina, che non è stata contattata perché fuori 'distretto ma aveva la disponibilità del posto letto. E' quanto emerge dai primi atti degli ispettori del ministero della Sanità in Sicilia.

 

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