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Roma, da aprile ecco il primo quartiere a luci rosse

ROMA. Ancora un paio di mesi e Roma potrebbe diventare la prima città in Italia ad avere una zona a «luci rosse», dove sarà tollerata la prostituzione. Una decisione che ha scatenato la bagarre politica che vede contrari all'iniziativa non solo esponenti dei partiti d'opposizione ma anche di quelli di maggioranza, come Stefano Pedica del Pd.  Il progetto, già annunciato lo scorso novembre e al quale lo stesso sindaco Marino aveva 'apertò, ora ha una data di inizio ed è quella di aprile, quando sarà «inaugurata» la prima strada dove si potrà praticare la prostituzione. Il quartiere che ospiterà l'iniziativa è quello dell'Eur, zona sud della Capitale, tra ministeri, uffici e grattacieli, da anni ormai punto di ritrovo per prostitute e clienti tanto da portare l'amministrazione comunale a stabilire prima divieti di transito notturni e poi ad ipotizzare l'installazione - mai avvenuta - di telecamere in strada.

Ora la soluzione al degrado sembra possa arrivare, almeno nelle intenzioni di chi l'ha proposta (cioè il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro), proprio dal cosiddetto zoning del quartiere, nell'individuazione di «aree attrezzate» dove tollerare la prostituzione che, stando ai dati diffusi qualche mese fa dal Municipio, attualmente dilaga in «23 strade del quartiere». L'intenzione è quella di creare 2-3 zone a luci rosse: e la prima vedrà la luce entro aprile per un costo di circa 5mila euro al mese. Qui ci saranno operatori sociali «anti-sfruttamento», con il compito di effettuare controlli sanitari sulle ragazze, distribuire preservativi ed evitare infiltrazioni da parte dei cosiddetti «protettori». Inevitabile monta la polemica tra favorevoli e contrari, con critiche che piovono anche dal Pd che, per bocca del senatore Stefano Pedica, parla di «ghetti a luci rosse». Per Sel, invece, si tratta di «un passo avanti contro lo sfruttamento», così come per l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Alessandra Cattoi secondo la quale il progetto «è molto rispettoso di tutte le persone che vengono coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne e dall'altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove effettivamente ci sono situazioni di degrado».

Per Forza Italia, invece, ormai «l'Eur è ridotto ad un ghetto di degrado umano e sociale» con il sindaco Marino che «attua un provvedimento contrario alle leggi dello Stato». Per la deputata Saltamartini, l'idea della zona a luci rosse «ha dello sconvolgente». Nelle prossime settimane, intanto, il progetto del Municipio arriverà sulla scrivania del sindaco Marino, che già a maggio scorso si era detto «favorevole alle zone a luci rosse». «Questo dilagare della prostituzione - disse - non solo arreca un danno al decoro della città, ma crea situazioni di disagio gravissimo ad alcuni quartieri».

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