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Fitto: "Berlusconi non in discussione, siamo in 40 contro le riforme"

Parla l'europarlamentare azzurro: "Porre delle questioni politiche sul partito non significa uscirne"

ROMA. «Berlusconi è un'icona. E quindi non è che si mette in discussione l'icona. Si mette in discussione tutto ciò che si fa». Lo afferma, durante la trasmissione 'Effetto Notte le notizie in 60 minutì di Roberta Giordano su Radio 24, l'eurodeputato di Forza Italia Raffaele Fitto. «Siamo in 40, tra deputati e senatori di Forza Italia, a perseguire la nostra battaglia e ad aver votato contro la riforma elettorale e le riforme costituzionali».

«Porre delle questioni politiche all'interno di un partito, non significa uscirne. Noi poniamo due grandi temi: il primo è quello della linea politica, non siamo più percepiti come opposizione a questo governo, non rappresentiamo una fetta importante di società che abbiamo rappresentato in questi anni e il non voto e il calo dei consensi ne sono una dimostrazione. Sul tema delle riforme stiamo gestendo la situazione in maniera sbagliata. Il patto dei contraenti deve essere basato su un confronto reale. Non si può continuare con le nomine dall'alto nel partito, ma bisogno mettere in campo un meccanismo chiaro di legittimazione dal basso».

Così Raffaele Fitto, europarlamentare di Forza Italia, intervenendo a Radio Anch'io su Radio1. «Penso che non ci sia una personalizzazione dello scontro: ho stima di tutti quelli che hanno responsabilità all'interno del partito. Non si può fare un pò di opposizione - ha aggiunto -, bisogna essere chiari sulle opposizioni. La legge elettorale è stato uno dei più clamorosi errori, nel merito e nel metodo. A me serve poco a dire 'avevamo ragionè, ma è evidente quello che è accaduto. Vogliamo continuare con organismi che sono privi di qualsiasi legittimazione statutaria e politica? Questi organismi si sono riuniti nei mesi scorsi per discutere di riforme? No. Penso - ha concluso - che la gran parte dei nostri elettori si sono rifugiati nell'astensione e per questo possiamo recuperarli».

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