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Scontro sui fondi Ue, Purpura «scarica» il dirigente Giglione

Il dirigente replica alle richieste dell’assessore con una lettera e non fornisce i dati sulla spesa

PALERMO. L’assessore chiede il monitoraggio dei piani di spesa dei fondi europei, il dirigente li nega. E così intorno ai maxi finanziamenti per 160 milioni va in scena il secondo atto dello scontro ai Beni culturali fra Antonio Purpura e Rino Giglione.

Il primo rimprovera al dirigente scarsa collaborazione e una generale autogestione. I rapporti si sono raffreddati quando Purpura non ha voluto firmare la revoca dell’incarico alla sovrintendente di Siracusa, Beatrice Basile. E nei giorni successivi l’assessore ha contestato al dirigente la lentezza nell’investimento di un tesoretto da oltre 600 mila euro che doveva servire a finanziare piccoli interventi di arredo urbano nei Comuni: soldi che sono andati persi.

Forte di questo precedente l’assessore (area Lupo del Pd) ha chiesto al dirigente di fornire il piano dettagliato dei progetti per i fondi europei. L’assessorato è obbligato a spendere 160 milioni entro fine 2015, pena la restituzione a Bruxelles. Purpura vuole recuperare i ritardi degli anni scorsi, cancellando i progetti rimasti troppo indietro e costitutendo insieme ad altri assessori una rete di piani di investimento per accelerare la spesa.

La richiesta del monitoraggio è stata fatta ai primi di gennaio ma i dati non sono ancora arrivati all’assessore, che ieri ha invece ricevuto una lettera del dirigente. Nel testo Giglione avrebbe invitato l’assessore a chiedere questi dati al dipartimento Programmazione. E avrebbe anche contestato all’assessore «l’invadenza» dell’ufficio di gabinetto in materie di stretta competenza della direzione.

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