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Fognini-Bolelli, doppio da leggenda: "Ancora non ci rendiamo conto"

MELBOURNE.  Fognini e Bolelli nella storia e nella leggenda del tennis: 56 anni dopo Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola, Fabio e Simone hanno vinto il primo titolo Slam di una coppia di azzurri battendo i francesi Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert nella finale degli Australian Open.  Due giorni prima avevano già compiuto l'impresa di essere i primi azzurri ad agguantare una finale 'major' di doppio dopo quella giocata - e vinta - appunto dalla coppia più famosa del tennis italiano nel 1959 a Parigi, al mitico Roland Garros. Oggi si sono superati, imponendosi con un doppio 6-4, in un'ora e 22 minuti (curiosamente, 41' esatti per ciascun set), su Mahut e Herbert, duo di recente formazione ma ben affiatato.

«Sono state due bellissime settimane e ad essere sinceri non avremmo mai pensato di poter vincere il torneo», ha ammesso Bolelli. «Siamo stati freddi in campo, sotto di un break abbiamo salvato un game importantissimo dal 15-40. Siamo riusciti a gestire bene i momenti importanti e ad imporre la nostra personalità», l'analisi del 29enne bolognese, che ha confortato gli avversari («presto vincerete anche voi uno Slam»). Al settimo cielo anche Fognini: «Che effetto fanno i nostri nomi sulla Coppa? Ancora non ce ne stiamo rendendo conto, siamo troppo felici. Abbiamo vissuto questa finale come si vivono le finali: è un momento speciale che non ci era mai capitato».  «Sono davvero contento: abbiamo vinto uno Slam. Questo trofeo non è soltanto mio e di Simone ma anche delle nostre famiglie e di tutti quelli che lavorano con noi e ci sostengono», ha aggiunto il 27enne ligure. Dopo la vittoria degli azzurri, il presidente del Coni Giovanni Malagò guarda avanti: «Era dal 1959 che non trionfavamo nel doppio. Ora ci sono importanti aspettative anche nel tennis in chiave Rio 2016», ha detto il numero 1 dello sport italiano.

Il successo è maturato in progressione: sotto 3-1 nel primo set, Fognini e Bolelli rimontano fino al 3-3. Nel nono game strappano il servizio a Herbert e si portano sul 5-4, per chiudere la frazione partendo da 0-30. Nel secondo set, sul 4-3 per i francesi, gli azzurri, con Fognini al servizio, recuperano da 15-40 (è il momento ricordato da Bolelli). Break cruciale nel game successivo, poi ci pensa Simone, irresistibile alla battuta: match point grazie ad un suo ace e punto della vittoria su un errore di risposta dei transalpini. Trionfo finale nella Rod Laver Arena, gremita nei suoi 15 mila posti e con il tetto chiuso per la pioggia, per i due azzurri, che avevano vinto il  doppio a Umago nel 2011 e a Buenos Aires nel 2013, ma nei tornei Slam non erano mai andati oltre le semifinali (nel 2011 agli Us Open e nel 2013 a Melbourne).  A questo punto, si può guardare al Masters di fine anno? «Era già un nostro obiettivo nel 2013 dopo la semifinale raggiunta qui: poi io mi sono fatto male. Anche lo scorso anno abbiamo potuto giocare poco insieme», spiega Simone, rientrato alla grande nel 2014 dopo un'operazione al polso. Ma ora è il momento di festeggiare, dopo la storica serata nella calda estate australiana. «Domani vi racconteremo...», sorride Fabio. E i francesi? «I francesi ci rispettano, che le balle ancora gli girano», per dirla con Paolo Conte.

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