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Sfincione, tonnara di gamberi e maccheroni: chef riuniti a Palermo per una cena fuori dai canoni - Foto

PALERMO. Una cena fuori dai canoni quella che ieri sera ha caratterizzato il terzo giovedì sera del Gagini Restaurant. Già da qualche  tempo, il patron del noto ristorante palermitano, Franco Virga, ha dato avvio ad una serie di incontri tematici infrasettimanali con celebri ospiti e percorsi tematici. Quella di ieri sera, però, è stata una serata senza precedenti: una cena a 10 mani che ha visto collaborare, e non fronteggiarsi, 5 protagonisti della ristorazione palermitana. Lo chef Gioacchino Gaglio ha ospitato nella propria cucina Ciccio Scarpulla, chef del Ristorante Brunaccini, Gaetano Billeci, chef del Ristorante Branciforte, ed inoltre Ron Garofalo, maestro pizzaiolo in forza alla pizzeria Mistral e Carmelo Sciampagna, maestro pasticcere e titolare dell’omonima pasticceria di Marineo.

Nell’atmosfera raccolta, intima e calorosa della sala del Gagini, riscaldata ulteriormente dalle percussioni dal vivo , a catturare le attenzioni dei commensali sono stati la creatività e l’estro degli chef, liberi di sperimentare ed osare con piatti singolari e fuori dagli standard, avvalendosi del prezioso apporto dato dagli olii biologici e dai vini locali, scelti appositamente per l’occasione. Ad aprire le danze, il tris di sfincione di Ron Garofalo, a seguire Ceviche di pesce bianco, confit di tonno alla vaniglia, tonnara di gamberi di Mazara del Vallo con maionese al lime dello Chef Scarpulla. Due primi: maccheroni con sarde, nella personale rivisitazione dello Chef di casa, Gioacchino Gaglio, e impazziti di pasta con fagioli, triglie e vellutata di prosciutto crudo dello Chef Billeci. Per secondo, la fagianella con patata bio, cavolo nero e la sua salsiccia, anche questo firmato da Gioacchino Gaglio. La realizzazione del dessert, Giardino d’inverno, ovviamente, non poteva che spettare al maestro pasticcere Sciampagna, il quale ha inoltre proposto una selezione di sorbetti, abbinati sapientemente in armonia con ogni piatto, alla fine di ciascuna portata. Spirito di collaborazione, lavoro d’equipe e forte desiderio di confronto e crescita professionale dei cinque protagonisti hanno decisamente marcato l’impronta di una cena gourmet di livello: inusuale e, di certo, non monotona.

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